La Corte d’Assise di Roma ha condannato a 18 anni di carcere il calabrese Giovanni Nesci di 25 anni di Sorianello, in provincia di Vibo Valentia (nel fotino). Dopo otto ore di camera di consiglio è stato ritenuto colpevole dell’omicidio a colpi di pistola di Fabio Catapano, 48 anni, avvenuto nel luglio 2020 per strada a Castel di Leva, quartiere alla periferia di Roma.
Il giorno dopo l’omicidio, Giovanni Nesci, 24 anni, si presentò ai carabinieri e consegnò l’arma. Spiegò che aveva ucciso l’altro per questioni sentimentali, una spiegazione e un movente che non convinsero però gli investigatori. Secondo i carabinieri e secondo i magistrati, infatti, alla base dell’omicidio c’era un tentato furto.
Per l’imputato i pm avevano chiesto addirittura l’ergastolo e i difensori avevano chiesto invece lo sconto della pena di un terzo con il rito abbreviato, accordato dai giudici perché secondo loro non sarebbe stato un omicidio premeditato. In seguito alla riforma del 2019, infatti, il giudizio abbreviato non è più ammesso per i delitti che vengono puniti con l’ergastolo, come per esempio il reato di omicidio aggravato dalla premeditazione. In questo caso, secondo i giudici, l’imputato non aveva programmato di uccidere il vicino di casa.