I finanzieri del Gruppo di Lamezia Terme, coordinati dal Procuratore della Repubblica, Dottor Salvatore Curcio, hanno eseguito unāordinanza applicativa degli arresti domiciliari nei confronti del commerciante lametino Massimiliano Raso, 45 anni, indagato per il reato di usura ed esercizio abusivo del credito. Con il medesimo provvedimento la Dottoressa Sonni, Giudice per le Indagini Preliminari, ha altresƬ disposto, nei confronti dellāindagato, il sequestro preventivo, nella forma per equivalente, di circa 170.000 euro, corrispondente agli interessi percepiti attraverso lāattivitĆ di usura, nonchĆ© il sequestro del patrimonio mobiliare ed immobiliare, per un valore di oltre 470.000 euro, ritenuto frutto dellāattivitĆ illecita.
Ā
Le indagini delegate dalla Dottoressa Marta Agostini, Sostituto Procuratore presso questo ufficio di Procura, sono state avviate a seguito dellāapprofondimento, da parte delle Fiamme Gialle lametine, di alcune operazioni sospette registrate sui conti correnti dellāindagato.
Ā
In particolare, tali operazioni evidenziavano notevoli flussi di denaro sui conti del presunto usuraio che non avevano coerenza con i suoi redditi e il volume dāaffari.
Ā
Pertanto, venivano esperite specifiche e mirate indagini attraverso le quali si riscontrava che la gran parte del denaro movimentato proveniva da un imprenditore, operante nel settore dei trasporti, che, piĆ¹ volte invitato a riferire circa tali movimentazioni di denaro, assumeva un atteggiamento reticente, asserendo che il presunto usuraio era una persona a lui legata da profonda amicizia, sulla base della quale erano fondati anche i loro rapporti finanziari.
Ā
Per tali ragioni, si rendeva necessario svolgere ulteriori attivitĆ di indagine che venivano esperite mediante mirati accertamenti bancari, perquisizioni locali, escussione di persone informate sui fatti ed attivitĆ di natura tecnica dalle quali emergeva che il presunto usuraio, nel periodo compreso tra il mese di gennaio 2014 ed il mese di agosto del 2021, aveva ricevuto dalla vittima somme pari circa 240.000 euro.
Ā
Allāesito finale delle indagini ĆØ stato riscontrato che, dal gennaio 2014 allāagosto del 2019, lāindagato erogava prestiti allāimprenditore vittima di usura pari a circa 80.000 euro a fronte dei quali aveva preteso interessi al tasso compreso tra il 40,55% ed il 94,14%, ricevendo somme di denaro pari a circa 240.000 euro, di cui circa 144.000 quali interessi.
Ā
Al fine di dissimulare gli accordi illeciti, per alcuni dei prestiti usurai sia la vittima che lāusuraio avevano stipulato delle scritture private di compravendita di automezzi con le quali veniva falsamente documentato che lāindagato apportava capitali nellāimpresa della vittima partecipando, in tal modo, allāacquisto di autocarri utilizzati per lāattivitĆ imprenditoriale.Ā
Ā
Altra modalitĆ con cui lāindagato concedeva i prestiti alla vittima era quello del ācambio assegniā. Attraverso tale sistema la vittima rilasciava un assegno post-datato allāusuraio il quale, come contropartita, forniva somme in denaro contante equivalente allāimporto facciale del titolo, decurtato della quota di interessi.
Ā
I mirati accertamenti sviluppati dalle Fiamme Gialle lametine, su impulso di questo ufficio di Procura, consentivano di individuare un cospicuo patrimonio, mobiliare ed immobiliare, realizzato dallāindagato nel periodo in cui praticava lāattivitĆ di usura, di valore del tutto sproporzionato e ingiustificato rispetto ai redditi leciti dichiarati. Per tali motivi, veniva disposto il sequestro di beni, del valore di circa 470.000 euro, che ha riguardato:
Ā
– due fabbricati rispettivamente ubicati in Lamezia Terme e Falerna;
– un locale, ad uso commerciale, ubicato in Lamezia Terme;
– due locali, ad uso deposito, in Lamezia Terme;
– unāautovettura;
– disponibilitĆ finanziarie e polizze assicurative.
Ā
Inoltre, ĆØ stato anche disposto il sequestro, per equivalente, della somma di euro 169.897,00, pari agli interessi percepiti dallāindagato attraverso lāattivitĆ illecita di usura.