“Il sindaco di Rende Marcello Manna ha scelto, per doveroso rispetto dell’autorità giudiziaria, di non reagire alla incredibile campagna di aggressione mediatica della quale è stato fatto oggetto in questi giorni, prima di rendere l’interrogatorio di garanzia. Oggi l’avv. Manna non si è limitato a protestare la propria assoluta estraneità ad ogni preteso accordo elettorale illecito, ma ha fornito alla Procura ed al Gip documentazione di sue attività amministrative obiettivamente incompatibili con quella infondata ipotesi accusatoria”. E’ quanto affermano, in una nota congiunta, gli avvocati Gian Domenico Caiazza e Nicola Carratelli, legali del sindaco di Rende Marcello Manna agli arresti domiciliari nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Catanzaro sulle cosche di ‘ndrangheta di Cosenza e dell’hinterland cosentino. Oggi si è svolto a Catanzaro l’interrogatorio di garanzia nel quale Caiazza e Carratelli hanno chiesto per Manna la revoca degli arresti domiciliari.
“Ed infatti, gli atti amministrativi inerenti le vicende oggetto di indagine, evidentemente non in possesso degli inquirenti ma oggi depositate – proseguono i due legali – dimostrano senza equivoci come, contrariamente alle congetturali interpretazioni di talune intercettazioni di conversazioni (comunque mai direttamente coinvolgenti la persona dell’avv. Manna), il bando di gara per la gestione del palazzetto dello sport sia stato preceduto, accompagnato e seguito da attività amministrative formali e sostanziali assolutamente legittime e pienamente trasparenti, adottate dai soggetti funzionalmente delegati ad assumerle, nel rigoroso rispetto dei principi di imparzialità, correttezza e buon andamento della Pubblica Amministrazione”.
“Il sindaco Manna – aggiungono Caiazza e Carratelli – ha altresì prodotto documentazione attestante come sin dai primi passi del suo mandato egli abbia adottato (doverosamente e legittimamente) atti nei confronti dei soggetti con i quali egli, secondo l’accusa, avrebbe stipulato l’accordo elettorale illecito, privativi in danno di costoro di alcuni benefici loro accordati da precedenti amministrazioni. È stata dunque documentata al Giudice ed all’Ufficio di Procura una attività amministrativa adottata dal sindaco Manna all’indomani della sua elezione, che vale da sola a smentire insuperabilmente la esistenza di quei presunti, contestati accordi elettorali illeciti. Confidando nel valore inconfutabile della documentazione prodotta e dei chiarimenti pienamente resi oggi al Giudice, la difesa ha formulato istanza di revoca della misura cautelare disposta nei confronti del proprio assistito”.