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mercoledƬ, 8 Gennaio, 2025
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Organizzavano barconi dalla Libia, 10 fermi a Milano: prendevano 6mila euro a migrante

(Adnkronos) –
Sgominata un'organizzazione internazionale dedita al traffico di migranti dalla Libia all'Italia ed altri Paesi. La Polizia di Stato di Milano nelle prime ore di oggi ha dato esecuzione a un decreto di fermo emesso dalla Dda di Milano a carico di 10 soggetti di origine egiziana, indagati a vario titolo per i reati di associazione per delinquere, favoreggiamento dellā€™immigrazione clandestina nonchĆ© esercizio abusivo dellā€™attivitĆ  creditizia.Ā In particolare, lā€™attivitĆ  dā€™indagine condotta da personale della Squadra Mobile di Milano e del Servizio Centrale Operativo, con il supporto di analisti Europol nellā€™ambito dellā€™Operational Task Force Mediterraneo, a guida italiana, ha consentito di raccogliere indizi di reato in ordine alla presenza nel capoluogo lombardo di un sodalizio, avente carattere della transnazionalitĆ  e composto da piĆ¹ soggetti di origine egiziana, dedito al trasferimento illegale di migranti, sempre di nazionalitĆ  egiziana, sul territorio nazionale e su quello di altri Paesi europei, tramite imbarcazioni salpate dalle coste libiche. Ā Ā Le indagini, avviate nel mese di luglio 2023, hanno evidenziato la presenza di una cellula milanese inserita in un piĆ¹ ampio network criminale internazionale, con ramificazioni in Egitto, Libia e altri Paesi europei, operante su due fronti: il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina di cittadini di nazionalitĆ  egiziana e il connesso esercizio abusivo di attivitĆ  di prestazione di servizi di pagamento. Ā In tale ambito sono emersi soggetti che, vantando specifica esperienza e collegamenti internazionali, hanno dato vita a una consolidata rete di contatti tra referenti operanti in Nord Africa e in Europa. ƈ stata documentata, infatti, lā€™operativitĆ  di persone dedite alla gestione di c.d. safe house presenti in Libia, al reperimento di beni necessari alla gestione dei migranti durante i mesi di permanenza in territorio libico (cibo, acqua, telefoni, satellitari, schede telefoniche), alla raccolta del denaro per il pagamento delle varie tratte e alla individuazione delle imbarcazioni utilizzate per attraversare il Mediterraneo.Ā Ā 
Il consolidato modus operandi adottato dal sodalizio criminale ha seguito un preciso schema operativo: i migranti, dopo aver concordato, dallā€™Egitto, la partenza, hanno versato gli importi imposti ai facilitatori presenti a Milano; successivamente sono stati spostati in Libia attraverso il confine egiziano da altri correi presenti allā€™estero; giunti in territorio libico, i migranti sono stati raccolti dai facilitatori libici e collocati nelle c.d. safe house dislocate in varie localitĆ  in attesa di partire. Durante tale attesa, che ĆØ spesso durata anche diversi mesi, talvolta anche in condizioni degradanti, alcuni migranti sono stati anche costretti a improvvisi trasferimenti, per sottrarsi ai crescenti controlli delle AutoritĆ  libiche, finalizzati a contrastare le partenze illegali da quel territorio. Dopo aver raggiunto lā€™Europa, in particolare la Grecia o lā€™Italia, su imbarcazioni non sempre in grado di sostenere la traversata, gli indagati si sono talvolta adoperati per far ottenere ai migranti irregolari permessi di soggiorno o per garantire il trasferimento da Milano ad altre cittĆ . Ā Per quanto concerne, invece, i facilitatori presenti in Nord Africa, soprattutto Egitto e Libia, ĆØ stato accertato che costoro hanno agito come vere e proprie agenzie di viaggio, procacciando i migranti, concordando il prezzo e organizzando il trasferimento fino alla destinazione finale in Europa.Ā Ā Sono almeno 8 le traversate via mare ricondotte agli indagati, una approdata a Lampedusa, una a Civitavecchia e 5 sulle coste greche; un ulteriore viaggio, con destinazione le coste italiane, si ĆØ concluso con una attivitĆ  di soccorso, dopo che lā€™imbarcazione ĆØ risultata non piĆ¹ governabile e quindi essere finita alla deriva.Ā Le proiezioni del sodalizio in Grecia hanno permesso allo stesso di avviare anche la gestione di alcuni trasferimenti attraverso la c.d. rotta balcanica, per far fronte al crescente contrasto a quella marittima.Ā Ā Il traffico di ogni singolo migrante diretto verso lā€™Italia ha portato allā€™organizzazione un introito oscillante tra i 4000 e i 6000 euro, perlopiĆ¹ versati da parenti o amici. La rotta attraverso la Grecia ha comportato per i migranti, invece, il pagamento di una cifra compresa tra i 3000 e i 5000 euro.Ā Per il pagamento della somma pattuita ĆØ stato ancora una volta utilizzato il consolidato metodo "fiduciario" conosciuto come ā€œhawalaā€, grazie alla presenza, sempre nella zona di Milano, di un nucleo familiare specializzato nel citato trasferimento di denaro.Ā L'hawala, comā€™ĆØ noto, ĆØ un sistema di trasferimento di denaro informale, basato sulla fiducia, in cui privati si accordano con altri privati e in cui il sovrapprezzo alla transazione, cioĆØ la provvista che viene trattenuta dagli hawaladar, ĆØ in genere piĆ¹ alto di quello richiesto dalle societĆ  che legalmente si occupano di tali attivitĆ  di trasferimento di denaro contante.Ā Nel corso delle indagini, infine, ĆØ emerso che taluni degli indagati nellā€™ultimo periodo hanno provato a eludere le normative che, attraverso il c.d. decreto flussi, disciplinano lā€™ingresso regolare di lavoratori stranieri in Italia e altri Paesi europei. Ā 
Lā€™operazione odierna ha interessato non solo il territorio milanese, ma anche altre province italiane (Firenze, Asti, La spezia e Pavia) ove sono stati rintracciati alcuni degli indagati destinatari del provvedimento di fermo. Lā€™indagine si trova nella fase delle indagini preliminari e sono fatte salve ulteriori e diverse valutazioni nelle fasi successive del procedimento.Ā —[email protected] (Web Info)

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