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venerdì, 31 Gennaio, 2025
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Papa Francesco ha incontrato i seminaristi calabresi: Sacerdoti siano pastori di popolo e non chierici di Stato

Città del Vaticano – “Questa è la vostra vocazione: fare strada con il Signore, l’amore del Signore. Stando attenti a non cadere nel carrierismo, che è una peste, è una delle forme di mondanità più brutte che possiamo avere, noi chierici, il carrierismo”. Lo ha detto Papa Francesco, ricevendo in udienza i seminaristi delle diocesi della Calabria, questa mattina, nel Palazzo Apostolico Vaticano.

“È molto triste quando trovi sacerdoti che sono funzionari, che hanno dimenticato l’essere pastori di popolo e si sono trasformati in chierici di Stato, come quelli delle corti francesi, “monsieur l’Abbé”, erano chierici di Stato – ha osservato il Pontefice -. È brutto quando si perde il senso sacerdotale. Magari cerchiamo il ministero sacerdotale come un rifugio dietro cui nasconderci o un ruolo per avere prestigio, invece che desiderare di essere pastori con lo stesso cuore compassionevole e misericordioso di Cristo”. Soffermandosi sugli anni del Seminario, il Papa ha evidenziato “il tempo in cui fare verità con noi stessi, lasciando cadere le maschere, i trucchi, le apparenze. E in questo processo di discernimento, lasciarvi lavorare dal Signore, che farà di voi pastori secondo il suo cuore”. “Perché il contrario è il mascherarsi, il truccarsi, l’apparire, che è proprio dei funzionari, non dei pastori di popolo ma dei chierici di Stato”. Poi, rivolgendosi ai vescovi calabri, Francesco si è soffermato a riflettere sulla figura e sul ministero del prete. “Non possiamo più pensarlo come un pastore solitario, chiuso nel recinto parrocchiale o in gruppi di pastori chiusi; occorre unire le forze e mettere in comune le idee, i cuori, per affrontare alcune sfide pastorali che sono ormai trasversali a tutte le Chiese diocesane di una Regione”. “Penso, per esempio, all’evangelizzazione dei giovani; ai percorsi di iniziazione cristiana; alla pietà popolare – voi avete una ricca pietà popolare -, che ha bisogno di scelte unitarie ispirate al Vangelo; ma penso anche alle esigenze della carità e alla promozione della cultura della legalità. Quest’ultimo lo sottolineo: la cultura della legalità”.

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Tenuta delle Grazie 13_6_2024

“Carissimi- ha proseguito il Papa – proprio come oggi, il 27 marzo 1416, nasceva il vostro Santo Patrono, Francesco di Paola: è bello che siate qui proprio in questa data! Sul letto di morte egli disse ai suoi confratelli che non aveva alcun tesoro da lasciare e li esortò: «Amatevi l’un altro e fate tutte le vostre cose in carità». Questo si aspetta da voi la Calabria: che tutto si faccia in carità, in unità, in fraternità. E una cosa vorrei dire: state attenti ai tribunali, perché lì tante volte nasce la corruzione. State attenti, state attenti ai tribunali. E che ci sia un cambiamento anche nei tribunali”.

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