A Sant’Oreste, paese di 3mila abitanti in provincia di Roma, dall’11 luglio non si parla d’altro se non di Don Emanuele che, delega della sindaca, ha celebrato in rito civile in una sala del comune fra due donne Beatrice e Francesca, che vivono in un borgo Monte Soratte. Il sacerdote però dopo il silenzio per “riflettere sulle sue azioni” ha però rassegnato le sue dimissioni, giunte in maniera “autonoma” dopo un “lungo colloquio” con il vescovo di Civita Castellana. Una decisione che non è stata presa bene dalla comunità locale, sia per l’affetto nei confronti del parroco, sia soprattutto per quello nei confronti delle loro concittadine. “Sono due ragazze bravissime e si meritano il meglio. Ma che gli frega al vescovo”, dice un’anziana signora che vive vicino alle due spose. Un’altra vicina attacca: “L’avesse celebrato in chiesa, forse sarebbe stato più grave, ma al comune qual è il problema?”. Anche Bassano Romano, paese di Don Emanuele ha detto la sua tramite le parole del Sindaco Emanuele Maggi: “Trovo che quello di Emanuele sia stato un gesto bellissimo e un grande messaggio di amore universale. La Chiesa è chiamata oggi al rinnovamento dei propri dogmi anche se capisco la posizione della diocesi e del vescovo”. “L’avesse chiesta a me la delega e la fascia tricolore – continua il primo cittadino – mi sarei esattamente comportato come la collega di Sant’Oreste”.
Parroco si dimette dopo aver celebrato l’unione civile di due donne a nord della Capitale
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