Reggio Calabria – A 99 anni è morto a Samo, nella Locride, Pasquale Brancatisano, il partigiano “Malerba” che lo scorso aprile aveva ricevuto la telefonata del presidente della Repubblica Mattarella. In piena pandemia, infatti, il capo dello Stato lo aveva chiamato in occasione della festa della Liberazione sottolineando il suo coraggio e il suo valore.
Una telefonata inaspettata, dopo che al Quirinale era stato visto un videomessaggio in cui il partigiano “Malerba” aveva definito il 25 aprile “una festa importante”. “È un giorno storico per l’Italia, – aveva detto Brancatisano – ha reso l’Italia libera e democratica e le ha donato pace, libertà, cultura, benessere e diritti dell’uomo”. Nelle settimane del lockdown imposto dalla pandemia, decise di girare il video in cui definì Mattarella un “presidente che merita, mi piace e ha la capacità di guidare l’Italia in questa fase difficile. Per questo gli ho inviato il video, perché pensavo fosse giusto farlo. E lo avrei fatto anche se non ci fosse questa emergenza”. Quel messaggio al capo dello Stato e la telefonata di ringraziamento di Mattarella, consentirono a Brancatisano di essere, nel 2020, il “partigiano più famoso d’Italia”.
“Ero nelle Langhe, – aveva ricordato nel video – le conosco punta per punta, le abbiamo girate diverse volte. Mi piacerebbe che facessero un monumento per le nuove generazioni, che sappiano chi erano i partigiani e cosa hanno fatto per l’Italia. La prima domenica di maggio del 1945 in corso centrale a Torino sfilammo centomila uomini e i cittadini gettavano fiori e battevano le mani e gridando ad alta voce ‘viva i partigiani’ e ‘viva l’Italia libera’”.
Pasquale Brancatisano aveva 99 anni, ad aprile lo chiamò Mattarella
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