Nei giorni scorsi, “mi sono recato presso un mio appezzamento in località ‘Tummasolo’ per fare un pò di legna. Nel Tagliare un albero di mimosa fra gli ulivi mi sono avveduto che alla base del tronco, come di solito accade su tutti gli alberi, non vi erano dei cerchi concentrici ma, bensì, una forma di un Cristo con la testa curva”. E’ questo il racconto che ha voluto condividere con calabrianews il Luogotenente dei Carabinieri in quiescenza Rosario Rubino, residente e Pentone (CZ).
“Da credente – aggiunge – sono rimasto un pò sul chi va là, ma pensandoci bene, dopo lo stupore e l’emozione, ho pensato bene con la motosega di farne prima uno spicchio dalla parte del tronco speculare per portarlo a casa, ma anche e perchè no ritagliare dalla parte più bassa quello che mi era apparso e farne anche uno spicchio da portare in dono al nostro parroco Don Giuseppe Soluri. Nei giorni successivi – prosegue Rubino – ho procurato una base con la cornice, ripuliti dalle impurità di olio la facciata e passato dell’impregnante e del lucido anche con la collaborazione del mio amico ex Vigile del Fuoco Peppino Paonessa, per presentare questa opera in dono in maniera più congrua al parroco che, intanto, era stato già avvisato del tutto”.
Il Parroco don Giuseppe dopo averlo ricevuto in dono come, anch’esso emozionato e stupefatto, ha deciso di esporlo sia nella chiesa madre di Pentone e anche al Santuario di Termine. ” Questa meravigliosa opera della natura, portata alla luce dalla casualità di una giornata di ordinario lavoro in campagna, ed assemblata da Luminere Red Wine (Rosario e Cecilia) nella quale vede un Cristo Crocifisso, un Segno che sicuramente diventa una opportunità: quella di ricordarci la centralità di Dio nella nostra vita.
Infatti, – sottolinea il parroco- come questo tronco porta al suo centro quello che sembra essere un Crocifisso, rompendo quella che è la naturale forma dell’interno dei tronchi, cioè tanti cerchi, il segno che vogliamo cogliere dalla natura è proprio questo richiamo a rompere l’ordinarie abitudini della nostra vita, che come tanti cerchi si allargano e riempiono la nostra esistenza semplicemente di tempo che è passato (sappiamo bene che i cerchi all’interno dei tronchi rappresentano gli anni di esistenza, tempo che è passato) per fare irrompere, come un sostegno vitale, nel profondo della nostra vita, nella parte più vitale di noi stessi, la persona di Cristo, ma non come un accessorio da mettere a corredo delle nostre case, bensì come colui che si fa spazio dentro la nostra vita ed il nostro quotidiano, con la sua Parola ed i suoi Sacramenti delineando nel tronco del tempo un nuovo aspetto al tronco della nostra vita, non più dettato dalla sapienza umana ma dall’immenso Amore di Dio”- ha concluso Don Giuseppe Soluri.