Le 290 pagine scritte dai ministri Giovannini e Franco, quest’anno, hanno il compito di definire un disegno strategico decennale che vada oltre il Pnrr. I fabbisogni sono tanti: servono 70.4 miliardi per le infrastrutture di trasporto, 20.3 per le arterie stradali, 43.4 per le ferrovie. Nell’ambito urbano, invece, 3.8 miliardi per le metropolitane, 2 per le ciclovie, 7.7 per le strutture idriche e infine 1.5 per completare il finanziamento del programma di rigenerazione urbana. Le risposte, sui fondi disponibili, ora dovranno darle la legge di bilancio e la pianificazione dei fondi Ue 2021/27.
Fra le priorità infrastrutturali, spicca la statale 106 Jonica: il documento chiede 3 miliardi per finire l’opera, compresi il completamento della tratta Catanzaro-Crotone (1.8 miliardi) e il collegamento Crotone-Sibari. Nel Def si pone attenzione anche al Cratere post-terremoto del Centro Italia: si chiede di potenziare i collegamenti esterni, per poter connettersi ai grandi assi adriatici e tirrenici. Infine ci si sofferma anche su un collegamento stabile sullo Stretto di Messina, ma ad oggi non si è pronti.
Il «Def infrastrutture» ha un valore strategico perché, per impostare le opere che diano continuità dopo il 2026, è necessario partire immediatamente con idee e programmi chiari. Tutto ciò sarà utile anche per condividere con il Parlamento quanto è necessario fare con la prossima legge di bilancio.