Due storie che si intersecano. Prima le fiamme nell’azienda di famiglia, dopo il malore e la vita spezzata di colui che l’azienda l’aveva fondata. È un filo sottile quello che collega quanto accaduto a Pizzo. Scorre lungo un’unica traccia che attraversa quei terreni in cui la famiglia di imprenditori agricoli Giampà ha costruito, lavorato. Passato e futuro. E un presente che venerdì pomeriggio si è fatto doloroso. Una giornata iniziata con le fiamme nel capannone con all’interno mezzi di trasporto – la struttura nei pressi delle abitazioni degli imprenditori – e poi il decesso, nella stessa giornata, del fondatore dell’omonima azienda, stroncato da un infarto. Forse, la rabbia, il dolore, la preoccupazione. Forse, solo un caso. Nessuna certezza, solo la consapevolezza che su quei terreni si sia consumata una tragedia per la famiglia che ora fa i conti con i danni dell’incendio.
E proprio il rogo venerdì ha fatto scattare l’allarme. Sul posto è stato tempestivo l’intervento dei Vigili del fuoco e dei Carabinieri che hanno avviato le indagini. Sulla natura delle fiamme, la pista più accreditata, al momento, è quella dell’autocombustione di un furgone parcheggiato al suo interno. Tuttavia i militari non lasciano nulla di intentato. D’altronde il capannone, che è stato realizzato verso gli anni Sessanta, non è nuovo ai roghi, anche se l’ultimo l’ha interessato nel 1989. La struttura ora non è più agibile e dovrà essere demolita, e smantellato altresì l’eternit presente. Veniva utilizzata come da magazzino ma esclusivamente dai titolari (in quanto pertinenza delle rispettive abitazioni) quale ricovero dei mezzi, tra camion e furgoni. Fortunatamente l’incendio è avvenuto di giorno, o i danni sarebbero stati maggiori e probabilmente si sarebbero estesi, soprattutto per via del rischio di esplosione dei mezzi che erano al suo interno. Nessun danno invece all’azienda che si trova in un altro settore della proprietà agricola.
Dopo qualche ora dal rogo, però, a riportare le nubi sulla famiglia, il ritrovamento del corpo senza vita del fondatore della rinomata azienda agricola, Francesco Giampà, (di 86 anni), stroncato da un infarto. Da quanto è stato possibile apprendere, dopo l’incendio, era andato ad innaffiare alcune colture in campagna ed è in quell’area che i congiunti lo hanno cercato non avendo più sue notizie (l’uomo infatti risiedeva a Curinga).
Non è possibile stabilire quanto abbia inciso quanto accaduto qualche ora prima, e per qualche familiare non ci sarebbe alcun nesso. Resta il dolore, così come i dubbi.
(Rosaria Marrella- gazzettadelsud.it)