Nella mattinata di oggi, i Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria di Catanzaro, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di due misure interdittive della sospensione del servizio, emessa dal Gip presso il Tribunale di Catanzaro, su richiesta della locale Procura della Repubblica, a carico di due soggetti, cui è stato inibito l’esercizio di ogni attività per la durata di mesi dodici.
Secondo quanto si apprende si tratterebbe di un infermiere dell’ospedale ‘Pugliese’ di Catanzaro ed un tecnico del laboratorio analisi dello stesso nosocomio, che secondo l’accusa svolgevano prelievi di sangue a domicilio a pagamento e poi li processava in laboratorio analisi senza pagamento del ticket. I reati contestati sono quelli di peculato e truffa aggravata ai danni di ente pubblico. Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal Gip (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), le indagini dei Carabinieri, coordinate dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, mediante anche servizi di osservazione, controllo e pedinamento, nonché attività intercettiva, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati.
Ai due è stata contestata l’appropriazione di mezzi e strumenti dell’ente pubblico presso cui lavoravano, ed il loro utilizzo per finalità private e di avere, attraverso l’induzione in errore dello stesso ente, mediante omessa registrazione dell’utente, di avere procurato a se e/o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, consistente nell’omesso versamento del ticket dovuto.
Il procedimento pende nella fase delle indagini preliminari.