Milano – “È un vero onore essere qui, oggi, alla presentazione del marchio identificativo dell’artigianato calabrese. Si tratta di un patrimonio che spazia dall’arte della gastronomia ad un artigianato inteso nel vero senso della parola, non solo riferito alle dimensioni delle imprese, ma all’uso prevalente, se non esclusivo, delle mani nella realizzazione dei prodotti”.
Con queste parole l’assessore regionale alle attività produttive Mariateresa Fragomeni ha introdotto il suo intervento alla mostra evento internazionale del settore “Artigiano in fiera”, in corso di svolgimento a Rho Milano Fiera, dove è stato presentato il marchio di qualità “Calabria identità artigiana”.
Il marchio rappresenta graficamente un’impronta digitale sulla figura geografica della Calabria.
“Per contraddistinguere – ha spiegato l’assessore Fragomeni – e rendere riconoscibili ai consumatori tutta una gamma di prodotti che richiedono una forte interazione manuale, con scarsissimi processi industrializzati e che hanno determinate, anzi uniche, caratteristiche. Ogni artigiano potrà lasciare il proprio segno sull’opera che realizza, attraverso un’impronta digitale, per ognuno differente ed unica, proprio come la stessa opera dell’artigiano”.
“Il marchio identificativo dell’artigianato calabrese – ha evidenziato inoltre Fragomeni – è stato pensato dal presidente della Regione Mario Oliverio come strumento di promozione, messo a disposizione dall’Amministrazione regionale per identificare e far emergere le produzioni artistiche delle maestranze artigiane di cui la Calabria è ricca, anche in termini di qualità e di storia”.
L’assessore alle attività produttive ha poi spaziato sull’elenco dei molti prodotti distintivi del marchi Calabria come, nel campo della gastronomia, la ‘nduja, l’olio, i mostaccioli i torroni, il caciocavallo: tutta una serie infinita di prodotti e conserve a base di peperoncino, bergamotti, annone, melograni.
“Ma ci sono – ha affermato – numerose produzioni tipiche legate alla lavorazione del legno che include manufatti che vanno dall’utensileria agli oggetti d’arredamento: si va dalla tradizionale manifattura e intaglio delle pipe in ciocco d’erica arborea calabrese (legno tra i più pregiati) alla lavorazione del legno di castagno per confezionare cesti; dall’arte ceramica e orafa alla forgiatura del ferro e la tessitura con antiche tecniche. C’è poi un prodotto che è davvero qualcosa di straordinario, un prodotto di nicchia che, credo di non sbagliare, esiste ormai solo in Calabria e merita senz’altro un approfondimento, non foss’altro perché si tratta di un prodotto che viene fatto con una tecnica che risale ai fenici, dunque una tecnica che ha all’incirca 5 mila anni fa: mi riferisco al carbone di leccio di Serra San Bruno che è considerato un prodotto d’eccellenza, soprattutto nella ristorazione ad uso delle griglie”.
L’esponente della Giunta Oliverio ha poi messo in evidenza che la “missione di questa operazione è quella di accrescere la consapevolezza delle comunità locali circa le proprie potenzialità e le capacità organizzative. Si tratta – ha specificato – di una priorità per il Governo regionale calabrese. Priorità concretizza attraverso la promozione di una serie di interventi integrati e organici, tramite anche la guida cartacea, strumento utile per stimolare la conoscenza delle produzioni artigiane. Ma soprattutto si è scelto di investire su una legge pensata per le imprese artigiane che generano valore e in un marchio che dia slancio e identifichi un importante comparto della Calabria.
In un’era di globalizzazione dei consumi, il fatto di avere a disposizione un marchio riconoscibile, promosso dalla Regione e con un disciplinare di utilizzo chiaro e rigido – ha detto infine l’assessore Fragomeni – , sarà un’opportunità per promuovere tutti quei settori artigiani che resistono nelle aree rurali e sono di fatto l’anima industriale e commerciale che riesce a sostenere l’economia dei piccoli centri. Abbiamo molto da dire e da dare”.
All’iniziativa ha preso parte anche il dirigente del Dipartimento regionale sviluppo economico Felice Iraca’