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venerdì, 22 Novembre, 2024
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Presunte molestie al “Valentini-Majorana”, parlano i legali del professore indagato

Castrolibero (CS) – Continua ad essere al centro dell’attenzione mediatica calabrese e nazionale la vicenda delle presunte molestie da parte di un professore ad alcune studentesse dell’istituto “Valentini-Majorana”. Dopo giorni di silenzio e, dopo che ormai il nome del professore è stato reso noto (non da calabrianews in ossequio alle recenti norme e per deontologia professionale, ndd), intervengono con una lunga nota i legali del docente. Ecco il testo integrale del comunicato firmato dagli avvocati Attilio Santiago e Giovanni Consoli a capo della difesa del prof. Angelo Bastone.

“In qualità di difensori del Professore Angelo Bastone ci vediamo costretti a venir meno alla volontà di far rimanere le vicende e le denunce su presunti fatti attribuiti al nostro assistito, nell’ambito che il codice e la Costituzione garantiscono ad ogni cittadino, aspettando di rispondere nel merito agli accertamenti e ai riscontri che la Magistratura disporrà secondo i suoi tempi e con le procedure di legge a piena salvaguardia dei diritti di una persona che è completamente estranea ai fatti che un processo mediatico di enormi proporzioni ha aperto in seguito all’occupazione da parte degli studenti del Liceo “Valentini-Majorana”.
Perché la difesa esce allo scoperto
“Veniamo meno a questa strategia difensiva a causa dei gravi episodi che si sono registrati nella giornata dell’ 11 febbraio u. sc. Viene riferito che una nutrita pattuglia di giornalisti e cameraman urlanti ha cinto di assedio l’abitazione (già inutilmente oggetto di ripresa in occasione di una registrazione televisiva mandata in onda) dell’ex moglie e dei figli del nostro assistito, violando il diritto alla privacy di persone completamente estranee a ogni vicenda e che non hanno nulla da dire su nessun fatto e avvenimento“.
“Vi invitiamo a fermare queste barbarie nei confronti di persone che neanche convivono con il diretto interessato. Il Professore Angelo Bastone e i suoi familiari sono molto turbati da questi avvenimenti e non vorremmo che i disagi si possano tramutare in qualche improvvido e tragico epilogo che nessuno si augura“.
L’appello a Prefetto, Questore ed Ordine dei giornalisti
“Facciamo appello al Prefetto e al Questore di Cosenza affinché garantiscano il diritto alla riservatezza e al silenzio che si è scelto di avere aspettando l’accertamento di tutti i fatti.
Ci rivolgiamo all’Ordine dei Giornalisti che inviti i suoi iscritti a rispettare norme e deontologie che propugna nei convegni e nei regolamenti che emana.
Ricordiamo che di recente è stata recepita una Direttiva dell’Ue che:
“Fa divieto alle autorità pubbliche di indicare pubblicamente come colpevole la persona sottoposta a indagini o l’imputato fino a quando la colpevolezza non è stata accertata con sentenza o decreto penale di condanna irrevocabili”
Divieto che viene superato nella sostanza da molti mass media che si stanno impegnando a costruire nei confronti del nostro assistito una gogna mediatica priva di verifiche e accertamenti”.
“Siamo costretti a ricordare che l’Italia è il paese in cui Pietro Valpreda venne presentato al telegiornale come il mostro di piazza Fontana ed Enzo Tortora come uno spacciatore. Persone poi risultate estranee ad ogni addebito. E nella nostra realtà locale il popolare Padre Fedele ha visto la sua immagine distrutta da gravi reati sessuali risultati inesistenti a distanza di anni. Siamo noi i primi a chiedere chiarezza nelle sedi opportune“.
“I giornalisti esercitino il diritto di cronaca senza ledere quelli della famiglia Bastone e della presunzione d’innocenza nei confronti di una persona che si dichiara estranea ai fatti addebitati. Eventuali ulteriori distorsioni e accanimenti ci costringeranno a chiarire ogni violazione nelle sedi opportune”.

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