(Adnkronos) – Al Teatro alla Scala va in scena il ‘Don Carlo’ di Giuseppe Verdi che inaugura la stagione 2023/2024. Un minuto di applausi per Liliana Segre al suo ingresso al palco reale con standing ovation di platea e palchi. Poi è partito l’inno nazionale.
''Viva l'Italia antifascista''. Questo il grido isolato, al termine dell'inno d'Italia che si è sentito provenire dal loggione della Scala. Sul palco reale in prima fila la senatrice a vita Liliana Segre e la figlia Federica Belli Paci, con accanto da una parte il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e la compagna Chiara Bazoli, e dall'altra il presidente del Senato, Ignazio La Russa, e la moglie Laura De Cicco. In seconda fila il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, il vice presidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, la ministra per le Riforme, Maria Elisabetta Alberti Casellati, e il prefetto di Milano, Claudio Sgaraglia.
La Scala ha tributato un applauso alla decisione dell'Unesco di decretare il canto lirico italiano patrimonio immateriale dell'umanità. E' stato il sovrintendente Dominique Meyer ad annunciare la novità dal palcoscenico prima dell'inizio della rappresentazione dell'opera 'Don Carlo' e poi è scattata l'ovazione del pubblico. ''Sono da sempre una amante della lirica, sono un’abbonata da tanti anni alla Scala e ho cominciato dal loggione. Questo è un punto da ricordare'', ha detto all'Adnkronos la senatrice Liliana Segre entrando alla Scala per la prima. ''Oggi Milano al centro del mondo, un grande orgoglio per la mia città'', le parole all'Adnkronos del ministro e leader della Lega, Matteo Salvini, accompagnato dalla fidanzata Francesca Verdini. "Oggi Milano – ha ribadito – è al centro del mondo grazie alla Scala e ne sono orgoglioso. Io ho scelto Milano per il G7 dei trasporti nel prossimo aprile. Sono ministro di tutta l'Italia e di tutti gli italiani però essendo nato a Milano per me Milano è sempre Milano". Piazza della Scala si presenta ‘colorata’ dalle bandiere più diverse, prima della Prima del ‘Don Carlo’. Sventolano quelle della Cub, la confederazione unitaria di base, accanto ai colori della Palestina. In piazza sono scesi anche movimenti per il diritto alla casa e i lavoratori dello spettacolo. “Siamo qui per ricordare ai politici e ai potenti che parteciperanno alla Prima le problematiche di chi lavora, perché non le conoscono”, ha detto il segretario della Cub, Mattia Scolari. “Il governo anziché adottare misure per gli ultimi ha deciso di cancellare il reddito di cittadinanza e di facilitare il ricorso ai contratti a termine”, ha spiegato il sindacalista. La protesta in particolare riguarda la possibilità, preclusa ai lavoratori pubblici, di richiede un anticipo del Tfr. I lavoratori dello spettacolo, invece, chiedono un‘indennità di discontinuità, scontenti di come è stata attuata la legge delega che riguarda il settore. “Il decreto attuativo ne ha snaturato i principi. I parametri introdotti trasformano l’indennità in un ennesimo bonus, che non è un sostegno per chi è davvero un lavoratore discontinuo”, ha spiegato Nicoletta Daino, della Slc Cgil Milano e Lombardia. In piazza sventolano anche bandiere della Palestina. Si tratta dell’iniziativa di un gruppo di persone, per esprimere “solidarietà a un popolo che stanno massacrando. È un genocidio quotidiano”. —[email protected] (Web Info)
Prima alla Scala, applausi per Segre. Dopo l’inno un grido isolato: “Viva l’Italia antifascista”
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