Anche in Calabria si registra il primo caso di West Nile Virus, conosciuto anche come febbre del Nilo. Lo evidenzia il bollettino di sorveglianza integrata West Nile e Usutu virus del 22 agosto. Intanto nella giornata di ieri la Regione Calabria si è dotata di un “Piano di Sorveglianza e risposta ai virus della West Nile e Usutu” vistato dal commissari ad acta, Roberto Occhiuto.
Secondo i dati in possesso della Regione, le aree classificate ad alto rischio sono le province di Cosenza e Crotone. In queste due province il virus ha circolato in passato, nel 2011, e nel corso del 2022 si sono avuti due focolai in allevamenti avicoli rurali. A basso rischio, invece, sono considerate le province di Reggio Calabria, Catanzaro e Vibo Valentia dove il Wnv von ha mai circolato, ma le cui caratteristiche eco-climatiche sono favorevoli per la circolazione virale.
La febbre del Nilo Occidentale (o febbre West Nile) è una malattia infettiva virale causata dal virus West Nile, trasmesso dalle punture di zanzara. Non c’è da allarmarsi: nella maggior parte dei casi il West Nile Virus ha sintomi leggeri e non richiede trattamenti particolari. Tuttavia, in circa 1 caso su 150, può portare a gravi infezioni del sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale) e delle membrane che lo rivestono (meningi). L’infezione da virus WNV è asintomatica in circa l’80% delle persone infette. Circa il 20% dei contagiati presentano disturbi simil-influenzali lievi, come febbre, mal di testa, stanchezza, dolori muscolari, nausea e vomito. Occasionalmente si possono verificare un’eruzione cutanea e ingrossamento delle ghiandole linfatiche. La febbre del Nilo viene diagnosticata ricercando gli anticorpi specifici, quali le Immunoglobuline M (IgM) e IgG, nel sangue dei soggetti con sospetta infezione attraverso specifici test sierologici.
Ecco il bollettino di sorveglianza integrata West Nile e Usutu virus del 22 agosto. Con settantadue nuovi casi di segnalati nel periodo 15 – 21 agosto, salgono complessivamente a 171 quelli confermati in Italia dall’inizio della sorveglianza, a maggio 2024.
Di questi, 101 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (2 Piemonte, 1 Lombardia, 23 Veneto, 5 Friuli-Venezia Giulia, 63 Emilia Romagna, 1 Campania, 2 Puglia, 1 Calabria, 1 caso importato dagli Stati Uniti e 2 dall’Albania), 21 casi asintomatici identificati in donatori di sangue (1 Piemonte, 5 Lombardia, 1 Veneto, 2 Friuli-Venezia Giulia, 11 Emilia-Romagna, 1 Campania), 49 casi di febbre (1 Piemonte, 1 Lombardia, 33 Veneto, 12 Emilia-Romagna, 1 caso importato da Oman e 1 dal Marocco).