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sabato, 30 Novembre, 2024
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Processo ‘Gotha’, ex assessore Vecchio: cosche insieme a massoneria e servizi deviati

Reggio Calabria – “Le assicuro che per il mondo della ‘Ndrangheta, della massoneria e dei servizi segreti deviati, si deve trovare un nuovo nome per associarli tutti e tre assieme”. Lo ha detto il collaboratore di giustizia, ex assessore ed ex presidente del consiglio comunale di Reggio Calabria, Seby Vecchio nella sua prima uscita pubblica nel processo “Gotha”, in corso a Reggio, rispondendo alle domande del procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo e del sostituto della Dda Stefano Musolino.
Vecchio ha parlato dei suoi rapporti con l’ex sindaco ed ex Governatore Giuseppe Scopelliti e Alberto Sarra. Ma anche dell’ex senatore Antonio Caridi. Inoltre ha parlato dell’incontro con l’avvocato Paolo Romeo, principale imputato del processo, al cui cospetto ĆØ stato accompagnato dall’ex sottosegretario regionale Sarra all’indomani della nomina ad assessore.
“Conoscevo Paolo Romeo. – ha detto -. Sapevo chi era. Quando l’ho incontrato era come se mio fratello incontrasse Ronaldo. Romeo era il Dio della ‘Ndrangheta e della politica. Sarra non lo poteva vedere a Scopelliti. Ma le cose dovevano andare bene perchĆ© cosƬ era stato deciso da Paolo Romeo. Scopelliti e Sarra facevano finta di amarsi ma non ĆØ cosƬ. Lo facevano per mantenere la linea di equilibrio con la ‘ndrangheta, Scopelliti era l’espressione massima dei De Stefano e Sarra parlava per nome e per conto dei Condello”.
Vecchio ha detto che Sarra gli disse che “il via alla ricandidatura di Scopelliti (a sindaco di Reggio nel 2007, ndr) ĆØ stato dato a Roma dopo una riunione nel 2006 tra i due con l’on. Valentino. Il luogo era negli uffici del gruppo di Alleanza Nazionale. Sarra mi racconta di questa riunione in cui hanno messo in riga Scopelliti. Valentino, in maniera elegante, gli fece capire che doveva rendere conto non solo ai De Stefano”.
“Sono entrato nella massoneria – ha poi detto Vecchio – non ricordo se era il 2010 o il 2011. Parliamo di massoneria regolare, il Goi”. Sarebbe stato invece il commercialista Giovanni Zumbo, imputato in “Gotha”, a proporgli di entrare nella massoneria deviata: “Mi diceva che mi doveva portare a Messina dove ci sono le persone giuste e che avrei potuto compare giudici e avvocati. Lui faceva parte della massoneria deviata. Mi disse che c’erano dei reggini. Alberto Sarra ha tentato di entrare al Goi ma il Goi non gradiva la sua presenza. Scopelliti, mi ĆØ stato detto da una persona molto vicina a lui che era ad alti livelli a Messina. Vivevamo sempre con l’incubo che c’erano processi, intercettazioni e operazioni in corso. Qualcuno bene o male sapeva sempre qualcosa. Le notizie ci arrivavano attraverso i circuiti massonici”.
Scopelliti, non vero quanto detto da pentito
“Quanto riferito da Vecchio non corrisponde assolutamente alla realtĆ  dei fatti”. Lo afferma, in una nota diffusa dal suo legale, l’ex sindaco di Reggio Calabria ed ex presidente della Regione Giuseppe Scopelliti replicando alle dichiarazioni del neo-collaboratore di giustizia Seby Vecchio che nel corso del processo “Gotha” ha affermato che Scopelliti ĆØ stato la “l’espressione massima della cosca De Stefano” e che faceva parte della massoneria deviata. “Basti pensare – afferma il legale di Scopelliti, l’avv. Aldo Labate – che la storia politica del dottore Scopelliti ha avuto inizio ben 40 anni fa ed ĆØ andata avanti grazie al consenso popolare ottenuto, certamente, senza nessun appoggio della criminalitĆ  organizzata ovvero di nessun tipo di massoneria. Fenomeni, questi, che lo stesso ha sempre avversato. Ancora, il dottore Scopelliti tende a precisare che per 14 lunghi anni, dal 2004 al 4 aprile 2018, giorno della sua condanna definitiva, ha vissuto sempre scortato dagli agenti della Polizia di Stato che hanno costantemente documentato per dovere d’ufficio, ogni spostamento e ogni contatto con terzi che lo stesso ha intrattenuto, con relazioni di servizio indirizzate ai loro superiori”.
(foto di repertorio)

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