La prima sezione della Corte di Appello di Catanzaro (presidente Loredana De Franco, consiglieri Adriana Pezzo e Ippolita Luzzo), ha emesso la sentenza nei confronti di 80 imputati nel processo – con rito abbreviato – scaturito dall’operazione denominata “Stige” e portata a termine nel gennaio 2018 dai carabinieri del Ros e del comando provinciale di Crotone contro la ‘ndrangheta della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Catanzaro. L’indagine decapitò la cosca dei Farao-Marincola di Cirò Marina con l’arresto di quasi 170 persone, 80 delle quali quelle interessate quest’oggi dalla decisione della Corte di Appello.
Cataldo Marincola, ritenuto il capo della cosca che domina nel cirotano, nel Crotonese, è stato assolto dal reato di associazione mafiosa ma è stato condannato a sette anni e 4 mesi di reclusione (in primo grado gli era stata inflitta la pena a 20 anni di carcere) per alcune estorsioni. La sentenza ha confermato la sentenza di primo grado nei confronti dell’ex sindaco di Cirò Marina Roberto Siciliani, per il quale è stato riconosciuto il reato di concorso esterno in associazione mafiosa e la condanna a 8 anni di reclusione. Tra le posizioni di spicco c’era anche quella dell’imprenditore Franco Gigliotti che secondo la Dda era il finanziatore della cosca Farao-Marincola.
I giudici di Appello hanno riqualificato il reato da associazione mafiosa a concorso esterno in associazione mafiosa riducendo la condanna da 10 ad 8 anni di reclusione. La corte di Appello ha anche rigettato il ricorso della Procura contro le assoluzioni.
La Corte di appello, ha quindi inflitto 10 anni a Francesco Aloe; 13 a Gaetano Aloe; 3 anni e 4 mesi a Giuseppina Aloe; 9 anni e 8 mesi a Antonio Anania; 13 anni e 2 mesi a Ercole Anania; 8 mesi e pena sospesa per Aldo Chimenti; 9 anni e 6 mesi per Francesco Basta; 10 mesi, pena sospesa, per Morena Cola.
Ed ancora: Francesco Crugliano, 1 anno e 6 mesi, pena sospesa; Gennaro Crugliano, 8 anni e 4 mesi; Mirco Crugliano, 8 anni e 8 mesi; Francesco Farao, 4 anni e 8 mesi; Vittorio Farao (di Giuseppe 43 anni), 8 anni; Vittorio Farao (di Silvio, 42 anni) 20 anni; Donato Gangale, 9 anni e 4 mesi; Giuseppe Guarino, 1 anno e 6 mesi.
Vincenzo Marino, 2 anni; Salvatore Morrone, 20 anni; Domenico Palmieri, 8 anni; Rosario Placido, 1 anno e 4 mesi; Fabio Potenza, 9 anni e 4 mesi; Carmela Roberta Putrino, 15 anni e 4 mesi; Luigi Rizzo, 9 anni e 4 mesi; Domenico Rocca, 8 anni; Francesco Russo, 8 anni; Carmine Siena, 11 anni e 4 mesi; Palmiro Salvatore Siena, 11 anni e 4 mesi.
Giovanni Spadafora, 12 anni; Giuseppe Spagnolo, 20 anni; Antonio Squillace, 1 anno e 4 mesi, pena sospesa; Francesco Tallarico, 20 anni; Luigi Tasso, 3 anni, 4 mesi e 34mila euro di multa; Carolina Terlizzi, 1 anno, 9 mesi, 10 giorni, pena sospesa; Annamaria Veltri, 1 anno, 4 mesi, pena sospesa; Giuseppe Giglio, 14 anni.
LE PENE RIDOTTE
Numerose, inoltre, le pene ridotte rispetto al primo grado. Antonio Bartucca, 8 anni e 8 mesi di reclusione, il pg aveva invocato 10 anni e 8 mesi; Moncef Blaich detto “Monzi”, 2 anni, pg aveva chiesto 5 anni; Martino Cariati, 12 anni, un mese e 10 giorni, il pg aveva chiesto 20 anni mentre in primo grado era stato condannato a 15 anni e 4 mesi;
Vito Castellano, 13 anni e 4 mesi di reclusione, pg aveva chiesto 20 anni e in primo grado erano stati inflitti 16 anni; Leonardo Crugliano, 17 anni, 5 mesi e 10 giorni, il pg aveva chiesto la conferma a 20 anni; Antonio De Luca, 4 anni, il pg aveva invocato la conferma della condanna a 5 anni e 5 mesi; Alessandro Gabin, 2 anni, pg aveva chiesto la conferma a 5 anni; Franco Gigliotti, 8 anni, il pg aveva chiesto 10 anni; Nino Greco, 3 anni e 4 mesi, il pg aveva chiesto 5 anni e 8 mesi.
Mario Lavorato, 8 anni e 8 mesi di reclusione, il pg aveva chiesto 14 anni, in primo grado gli erano stati inflitti 10 anni e 8 mesi; Carmine Muto, 4 anni di reclusione, il pg aveva chiesto 7 anni; Luigi Muto, 13 anni e 4 mesi, in luogo della conferma a 19 anni e 4 mesi chiesti dal pg; Santino Muto, 4 anni invece della conferma a 7 anni e 8 mesi chiesta dal pg.
Basilio Paletta, 10 anni e 10 mesi, il pg aveva chiesto 12 anni e 10 mesi; Eugenio Quattromani, 8 anni di reclusione invece di 10 anni; Salvatore Rizzo, 11 anni e 4 mesi, il pg aveva chiesto la conferma a 13 anni e 4 mesi; Francesco Salvatore, 13 anni, 5 mesi e 10 giorni, il pg avevo chiesto la conferma a 15 anni e 6 mesi; Dino Celano, 2 anni, il pg aveva chiesto la conferma a 5 anni.
Vincenzo Santoro, 16 anni, 11 mesi e 10 giorni di reclusione, il pg aveva chiesto 17 anni e 8 mesi; Roberto Siciliani, 8 anni, stessa richiesta del pg; Salvatore Giglio, 20 anni, stessa richiesta del pg; Giuseppe Sestito, 20 anni, stessa richiesta del pg.
GLI ASSOLTI
Gli assolti sono invece: Francesco Rocca, il pg aveva chiesto 2 anni; Antonella Rocca, il pg aveva chiesto 2 anni; Angelo Cofone, il pg aveva chiesto la conferma della condanna di primo grado a 3 anni; Adolfo D’Ambrosio, il pm aveva chiesto 8 anni; Aldo Marincola, il pg aveva invocato 8 anni; Ludovico Tallarico, il pg aveva chiesto 8 anni.
Bruno Tucci, il pg aveva chiesto 3 anni e 8 mesi; Vincenzo Zampelli, il pg aveva chiesto 3 anni e 8 mesi; Alessandro Albano, il pg aveva chiesto 8 anni; Domenico Alessio, il pg aveva chiesto 8 anni; Lucia Aloe, il pg aveva chiesto 3 anni; Agostino Canino, il pg aveva chiesto 8 anni; Amodio Caputo, il pg aveva chiesto 6 anni e 8 mesi.
Luigi Caputo, il pg aveva chiesto 6 anni e 8 mesi; Gilda Cardamone, il pg aveva chiesto 2 anni; Teresa Clarà, il pg aveva chiesta 2 anni; Nicola Flotta il pg aveva chiesto 8 anni; Giuseppe Sprovieri, il pg aveva chiesto 6 anni; Roberto Corvo, il pg aveva chiesto 8 anni; Giancarlo Fuscaldo, il pg aveva chiesto 8 anni. Per Domenico Nicola Guarino, come richiesto dal pg la Corte ha rimesso gli atti al giudice di primo grado.
La Corte ha dichiarato il non doversi procedere per Nevio Siciliani, per sopraggiunta morte dell’imputato, così come per Giovanni Caruso, per intervenuta prescrizione.