La Procura della Repubblica di Salerno ha chiesto il rinvio a giudizio per il magistrato Vincenzo Luberto e per l’ex deputato Ferdinando Aiello, entrambi cosentini, con l’accusa di corruzione in atti giudiziari, falso, omissione di atti e rivelazione di segreto d’ufficio, favoreggiamento. La decisione sarà presa nel corso dell’udienza preliminare in programma il prossimo 15 luglio.
Luberto ha chiesto di essere interrogato dal procuratore aggiunto Luca Masini e dal pubblico ministero Silvio Guarriello.
Il sospetto è che, negli anni scorsi, l’ormai ex procuratore aggiunto della Dda catanzarese, ora trasferito a Potenza, abbia frenato un’indagine del suo ufficio su un presunto voto di scambio tra il parlamentare di Sinistra e Libertà, poi transitato nel Pd, e un imprenditore ritenuto vicino alla famiglia Forastefano, clan di ’ndrangheta della Sibaritide.
L’accusa è di aver asservito stabilmente la propria funzione all’ex parlamentare Aiello, “allo scopo di consentire a questi di eludere le indagini della Procura di Catanzaro e comunque per fornirgli notizie utili acquisite in ambito giudiziario”. Vincenzo Luberto avrebbe ottenuto da Aiello il pagamento di soggiorni alberghieri nel gennaio del 2017 e del 2018 e nel luglio del 2017. I pm campani contestano i versamenti effettuati con carta di credito e in parte da conto corrente da parte dell’ex onorevole. L’ex procuratore, inoltre, non si sarebbe astenuto dalla conduzione di una indagine dalla quale “emergevano condotte di rilievo penale, e comunque idonee a determinare approfondimenti investigativi, commesse da Aiello”. Il magistrato indagato avrebbe, in questo quadro, non proceduto “né alla iscrizione di notizie di reato a carico dell’Aiello, né ad approfondimenti investigativi a suo carico, così determinando in favore dell’Aiello gli indebiti vantaggi di non assumere il ruolo di indagato e di non essere destinatario di indagini”.