Questo il tema del secondo di un ciclo di incontri organizzati su piattaforma digitale, il 18 febbraio u.s., dal comitato studentesco del Liceo Scientifico “G. Berto” di Vibo Valentia, e promossi con entusiasmo dalla dirigente scolastica, la professoressa Caterina Calabrese. Una serie di iniziative volte a riflettere su temi rilevanti nell’attuale contesto e per l’intera classe giovanile. Dopo gli iniziali saluti della dirigente e una sua profonda riflessione sui cambiamenti sociali determinati dalla situazione pandemica, sulla scuola oggi e le ricchezze del responsabile uso delle nuove forme tecnologiche e digitali, il rappresentante d’istituto Giuseppe Contartese è entrato nel vivo dell’evento con una valutazione storico-critica sul senso del futuro, diviso tra l’incertezza e la speranza, presentando una pluralità di visioni: dai padri del sospetto (Nietzsche, Marx e Freud) fino alla cristiana economia salvifica.
Da questa analisi ha preso le mosse l’intervento di Raffaele Ferrazzo, studente presso l’ITC “San Pio X” di Catanzaro. Riprendendo le parole di Papa Francesco del 27 marzo scorso: «La tempesta smaschera le nostre vulnerabilità e lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità. […] è rimasta scoperta, ancora una volta, quella (benedetta) appartenenza comune alla quale non possiamo sottrarci: l’appartenenza come fratelli»; ha inteso sottolineare come sia difficile senza relazione sociale una valida prospettiva di futuro, che deve essere invece “costruito insieme”, oltre ogni possibile distanza.
È stata Olga Farfaglia a presentare l’ospite dell’occasione, la psicologa clinica Valeria Pianura. Dagli spunti derivanti dalla canzone Oltre di T. Aneuro, ha avviato una intensa disamina sul sogno di futuro per le giovani generazioni. Seguendo i propri sogni, infatti, l’ignoto futuro può divenire una vera e propria rivelazione, nell’ottica della condivisione: chiave fondamentale per la costruzione di spazi nei quali paure, incertezze e fallimenti possono essere contenuti. Il de-siderium, “non riuscire a vedere le stelle”, è un’azione che si configura come spinta e voglia di “guardare oltre”. Quello che i giovani sono chiamati a fare sempre più in fretta, spesso in una logica di comodo, a discapito magari di passioni sincere. Diventa impellente prestare ascolto alla “fiamma interiore”, il desiderio di ciascuno. Significativa la metafora utilizzata dalla psicologa: la mascherina non impedisce di manifestare la gioia di un sorriso, che si esterna al contrario in ogni parte del corpo; così, in un momento tanto delicato occorre trovare spazi di realizzazione che seguano il flusso dei propri desideri, da una sana solitudine fino alla costruzione di ponti relazionali, per riscoprire una diversità/ricchezza che da la forza di spingersi oltre, riscoprirsi infiniti. Dalla meraviglia del “guardarsi dentro”, fatto da sogni, desideri e un’infinita esistenza, il presente si muove con energia verso il futuro.
A conclusione le riflessioni in merito a quanto detto dalla psicologa Pianura e sulla valenza del concetto attuale di ‘socialità’ di Giuseppe Foti. Evidenti l’importanza e l’urgenza del tema, che hanno fatto di questo appuntamento un’occasione favorevole soprattutto per giovani e studenti. A questa seguiranno altre iniziative, sulle quali è possibile rimanere aggiornati grazie alla pagina Instagram del Liceo “G. Berto”, ‘liceoscientificog.berto’.
“Progettare il futuro oltre le distanze”: iniziativa al Liceo Berto di Vibo Valentia
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