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sabato, 28 Dicembre, 2024
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Rapporto Istat su lavoro e disoccupazione, Guzzi (Unilavoro Pmi): numero occupati resta superiore a 23 milioni

Ad agosto 2022, rispetto al mese precedente, diminuiscono occupati e disoccupati, mentre crescono gli inattivi (persone che non fanno parte delle forze di lavoro, ovvero quelle non classificate come occupate o in cerca di occupazione). È quanto emerge dall’ultimo report dell’Istat, che diffonde i dati provvisori sul mercato del lavoro, ed evidenzia “ad agosto, prosegue il calo dell’occupazione registrato a luglio, ma il numero di occupati rimane superiore ai 23 milioni”. Rispetto ad agosto 2021, gli occupati sono aumentati di oltre 400mila unità, in particolare tra i dipendenti a termine che, in un anno, sono cresciuti di quasi 200mila.

Il tasso di occupazione, si legge, scende al 60% (-0,2 punti rispetto a luglio). Il numero di persone in cerca di lavoro diminuisce (-1,6%, pari a -31mila unità rispetto a luglio) tra i maschi e i minori di 35 anni. Il tasso di disoccupazione totale scende al 7,8% (-0,1 punti), quello giovanile al 21,2% (-1,9 punti). Il tasso di inattività sale, invece, al 34,8% (+0,3 punti). Come specificato dall’ente statistico, ad agosto 2022 il tasso di disoccupazione è sceso al 7,8% facendo registrare un calo di 0,1 punti percentuali su luglio e di 1,3 punti sullo stesso periodo dell’anno precedente. In contrazione anche quello giovanile (15-24 anni), giù dell’1,9% su base mensile al 21,2% e di 6,3 punti su agosto 2021: si tratta non solo del livello più basso dall’estate 2008, oltre dieci punti in meno di due anni fa (32,7%) e poco più della metà di quanto fatto segnare nel 2014 (42,2%).

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Due fenomeni – evidenzia Sebastiano Guzzi, Vice Presidente Nazionale Unilavoro Pmi (nella foto) – dovuti però in gran parte al fatto che gli individui in cerca di lavoro si sono ridotti di 31mila unità su base mensile e di 319mila su base tendenziale. Ad aumentare, sul fronte opposto, si legge, è quindi stato il numero degli inattivi, cresciuto di 91mila unità a livello congiunturale (+0,3 al 34,8%) anche se in calo di 344mila unità dall’anno prima (-0,6%). Proprio perché la riduzione del tasso di disoccupazione è riflesso per lo più del boom di inattivi – continua Guzzi – non va meglio sul fronte degli occupati. Come si legge nel report Istat, sempre ad agosto il popolo dei lavoratori si è assottigliato di 74mila persone (-0,2% a 23,8 milioni) rispetto al mese precedente pur avendo guadagnato 406mila unità (+1,5%) dallo stesso periodo del 2021, quando però l’emergenza Covid era ancora nel vivo.

A colpire è soprattutto la caduta dei dipendenti, in discesa di 117mila unità per gran parte a tempo indeterminato (-95mila). I contratti a termine calano invece di 22mila unità su luglio mentre si attestano in aumento di 195mila unità su agosto 2021, fissandosi a quota 3 milioni 110mila. L’ex Ministro del Lavoro, Cesare Damiano, in un’intervista aveva spiegato che la tendenza al ribasso dei dati sull’occupazione nasconde, in realtà, una crescita nei mesi precedenti che non è stata di qualità. Commentando la prima discesa dell’occupazione, aveva parlato addirittura di “avvisaglie preoccupanti”, e portato alla luce la scarsa qualità del lavoro in Italia, che, a suo avviso, invece di migliorare, subisce un arretramento. Noi, conclude Guzzi, vogliamo essere fiduciosi, e sperare che l’autunno, ampiamente investito dalla crisi energetica e del caro bollette, non porti ulteriori effetti sull’occupazione. Riponiamo la nostra fiducia nel Governo e nelle nuove riforme.

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