E’ stato presentato oggi a Reggio da Angela Marcianò il movimento “Impegno e identità” di cui l’ex assessore comunale ai lavori pubblici è leader nell’idea di proporre “un nuovo soggetto politico basato su ascolto, confronto, condivisione e gestione partecipata”. L’obiettivo dell’iniziativa, illustrato con una conferenza stampa, è “promuovere lo sviluppo di una cultura pubblica orientata ai criteri di efficienza, efficacia ed equità sociale.
Al progetto hanno aderito come soci fondatori 18 professionisti della città dello Stretto. Marcianò ha dichiarato: “Sarò leader di un movimento che troverà linfa vitale dall’impegno dei cittadini, valorizzando l’identità culturale e territoriale della nostra amata comunità. Ci proponiamo di elaborare ed attuare progetti politici per il governo della Città e dell’Area Metropolitana di Reggio Calabria e della Regione Calabria. Abbiamo dalla nostra il potere della libertà e l’audacia dell’indipendenza”. La nuova discesa nell’agone politico di Angela Marcianò, già candidata a sindaco di Reggio e attualmente sospesa dalla carica di consigliere comunale per effetto della legge Severino (a causa della sua condanna nel processo Miramare), arriva in un momento difficile per l’amministrazione Falcomatà. Il primo cittadino è nell’occhio del ciclone per l’inchiesta sui brogli elettorali con continue richieste di dimissioni dal centrodestra. Marcianò stamattina ha chiamato a raccolta i reggini: “Siamo pronti ad accogliere nuovi soci, per seminare utopie e raccogliere azioni”. E durante la conferenza stampa la professoressa non fa mistero della volontà di ampliare lo sguardo oltre i confini della città, verso l’intera regione. Per il momento, però, nessuna connotazione di schieramento viene palesata. “L’obiettivo del movimento – ribadisce – è politica e non di partito”, ma l’interesse a dare un contributo fattivo per obiettivi di respiro regionale lascia immaginare possibili trattative. Nel frattempo “Impegno e identità” si rivolge a “uomini e donne sensibili ai bisogni della comunità” per restituire potere decisionale alla gente e arginare quella che Marcianò denuncia come malagestione della cosa pubblica nell’area metropolitana, con scelte e programmi che “non vanno in direzione del bene comune”.
I soci fondatori del movimento, presentati questa mattina, sono Simona Accardo, Giovanni Africa, Lucia De Benedetto, Paolo Denisi, Iris Germanò, Filomena Iatì, Giuseppe Iatì, Catia Malavenda, Corrado Mammì, Renato Milasi, Vincenzo Morabito, Daniela Nocera, Francesco Nucara, Francesco Palermo, Stefania Pedullà, Francesco Rogolino, Angelo Suraci.
