Reggio Calabria – Il suo nome compare in almeno tre operazioni della Direzione Distrettuale Antimafia e, nonostante l’età relativamente giocane aveva accumulato un patrimonio, secondo gli inquirenti in maniera illecita, superiore ai due milioni di euro.
Per questo motivo, la Guardia di Finanza ha proceduto al sequestro del patrimonio di Domenico Musolino, imprenditore reggino considerato contiguo alla ‘ndrangheta.
Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, diretta dal Procuratore Capo Dr. Giovanni Bombardieri, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro del patrimonio, costituto da 1 impresa individuale e relativo compendio aziendale, 12 immobili, rapporti finanziari e quote societarie, per un valore complessivo stimato pari ad oltre 2 milioni di euro, riconducibile a MUSOLINO Domenico cl. ’76, imprenditore indiziato di contiguità alla ‘ndrangheta.
La figura del soggetto emerge, tra l’altro, nell’operazione:
– “Rupes”, nel cui ambito è stato rinviato a giudizio per associazione per delinquere finalizzata al compimento di reati contra la Pubblica Amministrazione, concorso in turbata libertà degli incanti, con l’aggravante dalla finalità di agevolazione mafiosa;
– “Camaleonte”, nel cui ambito è stato rinviato a giudizio per concorso in corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, nonché per associazione per delinquere aggravata dalla finalità di agevolazione mafiosa;
– “A ruota libera”, nel cui ambito è stato rinviato a giudizio, tra l’altro, per concorso in truffa aggravata ai danni di un Ente locale e frode nelle pubbliche forniture, attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, nonché per associazione per delinquere aggravata dalla finalità di agevolazione di associazione mafiosa.
Alla luce di tali risultanze, il Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata (G.I.C.O.) del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Reggio Calabria, eseguiva su delega della locale D.D.A. – con il coordinamento del Procuratore Aggiunto Dr. Calogero Gaetano PACI e del Sost. Proc. Dr. Stefano MUSOLINO – mirate indagini economico-patrimoniali sul conto del proposto e del suo nucleo familiare.
In tale contesto, valorizzando le funzioni proprie della Guardia di Finanza nella prevenzione e contrasto ad ogni forma di infiltrazione della criminalità nel tessuto economico del Paese, l’attività investigativa ha consentito di accertare la sussistenza di una significativa sproporzione tra il profilo reddituale e quello patrimoniale del proposto e del suo nucleo familiare.
Alla luce di tali risultanze, in aderenza alle ipotesi investigative delle Fiamme Gialle e della locale D.D.A., la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, ha disposto nei confronti dell’imprenditore in rassegna la misura cautelare del sequestro avente ad oggetto il relativo patrimonio illecitamente accumulato, costituito da 1 impresa individuale, comprensiva dell’intero patrimonio aziendale, 5 immobili, quote societarie, rapporti finanziari e assicurativi, per un valore complessivo pari ad oltre 2 milioni di euro.
L’odierna operazione testimonia l’incessante attività svolta dalla Guardia di Finanza, volta al contrasto di ogni forma di infiltrazione degli interessi criminali nel tessuto dell’economia legale.
Reggio Calabria, maxisequestro di beni a un imprenditore in odore di ‘ndrangheta
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