Reggio Calabria – Ci sono una trentina di indagati nell’inchiesta che, il 14 dicembre scorso ha portato all’arresto del consigliere comunale di Reggio Calabria Antonino Castorina del Pd per plurime fattispecie di falso e reati elettorali commessi in occasione delle comunali del 20 e 21 settembre scorso. Si tratta di presidenti di seggio, segretari e scrutatori che in queste ore hanno ricevuto un avviso di garanzia perché indagati con l’accusa di aver alterato i registri e le liste elettorali delle otto sezioni su cui sono in corso accertamenti della Digos coordinata dal procuratore Giovanni Bombardieri, dall’aggiunto Gerardo Dominijanni e dai pm Paolo Petrolo e Nunzio De Salvo.
Gli avvisi – di cui parla il sito “LaC” – secondo quanto si è appreso stamani in ambienti della Procura sono un atto dovuto per poter procedere agli interrogatori degli stessi. D’altronde, anche il gip Stefania Rachele, che a dicembre ha emesso l’ordinanza di arresto per Castorina, lo aveva scritto: “La falsificazione e alterazione dei registri e delle schede elettorali è stata commessa dall’indagato con ignoti in corso di identificazione i quali, certamente, vanno individuati e ricercati tra i presidenti dei vari seggi elettorali e tra gli scrutatori”.
Reggio Calabria, nuovi sviluppi nell’indagine sui presunti brogli elettorali nelle comunali
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