Volano stracci nel M5S in Calabria. Con la discesa in campo per il centrosinistra di Pippo Callipo -il ‘re del tonno’ che ora punta a diventare governatore- che manda letteralmente in tilt i parlamentari calabresi. Appena viene resa nota la candidatura dell’imprenditore, subito sostenuta da Nicola Zingaretti, comincia il botta e risposta sulle chat interne. Con il coordinatore del Movimento per la campagna elettorale in Calabria, il deputato Paolo Parentela, che, a quanto apprende l’Adnkronos, invita subito i colleghi a tacere con i cronisti sulla novità del giorno, la scelta di Callipo di rimettersi in pista.
Parallelamente crescono i dubbi sull’attuale candidato civico sostenuto dal Movimento, Francesco Aiello, complici una serie di dichiarazioni delle ultime ore -“lavoro 37 ore al giorno, c’ho un fattore di correzione k”- che hanno destato perplessità . Oltre alla sua, mai celata, vicinanza al Pd di Oliverio in Calabria. Senza contare, la vicenda del presunto abuso edilizio che ha fatto storcere il naso a molti nel Movimento. “Noi siamo quelli che lavorano in squadra, nel dogma dell’intelligenza collettiva – dice all’Adnkronos Federica Dieni, la deputata calabrese che chiede di lasciar decidere gli attivisti su Rousseau su un eventuale sostegno a Callipo – non mi pare Aiello sia uno propenso a voler fare squadra”.
Non solo. Alcune fonti raccontano all’Adnkronos che nella riunione, in conference call causa maltempo, di domenica scorsa tra Aiello e gli eletti grillini calabresi -durata circa tre ore- e in cui, di fatto, è stato dato il disco verde alla sua candidatura, non sono mancati momenti di tensione. Con Aiello costretto a fare ammenda per aver attaccato, a più riprese, la deputata Dalila Nesci, ‘rea’ di continuare a battagliare per candidarsi alla guida del M5S in Calabria. I dubbi dei 5 Stelle, a distanza di appena una settimana da quella riunione, sembrano alimentarsi di ora in ora. Tanto che, a quanto apprende l’Adnkronos, qualcuno avrebbe sollevato la questione con Luigi Di Maio -da sempre contrario alla presentazione di liste in Calabria ed Emilia Romagna- per sentirsi rispondere con un tranchant “Aiello l’avete scelto voi”.
La candidatura di Aiello, da regolamento, deve passare con un voto su Rousseau -“io voterò no”, anticipa con nettezza Dieni- solo se la Rete non dovesse dare il via libera alla candidatura del docente universitario si potrebbe riaprire la partita. Che per ora non sembra destinata a grosse sorprese, con i vertici pentastellati decisi a lasciare le responsabilità ai parlamentari calabresi: la palla resta nella loro metà campo. Dove la settimana scorsa è stata decisa -viene rimarcato- la candidatura di Aiello.
Una designazione che è tuttavia invisa a molti anche per la vicinanza al Pd di Mario Oliverio. In queste ore rimbalza un vecchio tweet del giugno 2015 in cui il prof dell’Unical scriveva: “pronto a dare una mano a Renzi e a Oliverio. Ora o mai più”. C’è chi fa notare come sui social il candidato sostenuto dai 5 Stelle segua per lo più esponenti dem, snobbando i grillini. Ma Parentela, sollecitato da diversi colleghi, nei giorni scorsi avrebbe tagliato corto, spiegando che di altri nomi in campo non ce n’erano.
Ora spunta Callipo, una candidatura più volte caldeggiata in casa 5 Stelle, anche se, a dirla tutta, il nome dell’imprenditore ha sempre creato divisioni nel M5S. Ma, al netto della discesa in campo dell’ex presidente di Confindustria in Calabria, sulla convinzione che alla fine sia Aiello il nome che rappresenterà i pentastellati in Calabria inizia a serpeggiare più di qualche dubbio. Per il Movimento la partita calabrese diventa sempre più complicata, e c’è chi è pronto a scommettere che da qui a fine anno ci saranno sorprese.
(AdnKronos)
Intanto da Roma rimbalzano le voci, trapelate da fonti parlamentari, che confermerebbero lo stop di Di Maio ad un eventuale accordo con il PD, anche se, i “malumori” degli attivisti calabresi potrebbero condurre ad una nuova votazione su Rousseau. Il tempo stringe ma basterebbero solo pochi giorni.
Regionali, Callipo manda in tilt M5S. Di Maio interviene per stoppare accordo con PD
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