“I primi mesi di questa legislatura sono stati, comunque, mesi straordinari. Jole Santelli aveva cominciato a dimostrare al Paese che la Calabria è una bella regione che ha classe dirigente di qualità. Spirlì si è trovato a gestire l’ordinario e lo ha fatto facendo quello che poteva”. Lo ha detto il candidato alla presidenza della Regione Calabria per il centrodestra Roberto Occhiuto, alla presentazione delle liste insieme a Antonio Tajani.
“Il centrodestra, comunque, è dato da tutti per vincente- ha aggiunto. Molti ritengono che sia perché la sinistra è divisa, ma è divisa anche a Roma, a Napoli. Hanno tre candidati in ogni città dove si vota, come in Calabria. Qui, invece, il centrodestra è dato per vincente perché evidentemente ha candidature autorevoli, classe dirigente di qualità e forse anche perché ha scelto un candidato presidente con l’esperienza giusta per governare la regione”.
“Abbiamo – ha proseguito Occhiuto – le risorse del Pnrr e, quindi, non vanno sprecate: va velocizzata la spesa. Non solo quella per le grandi infrastrutture, ma anche quella per le piccole infrastrutture di competenza dei Comuni. Per esempio, chiederò alla ministra Carfagna di istituire in Calabria una sede decentrata dell’agenzia per la coesione che possa servire da agenzia che offre anche la progettazione ai Comuni. La mia idea è quella di dire ai Comuni: potete ricorrere alle risorse della Regione per gli investimenti e potete farlo con i vostri progetti oppure, se volete, la Regione vi dà le risorse ed i progetti per velocizzare la spesa”.
Occhiuto ha ancora sottolineato la necessità di “intervenire nella direzione di potenziare il sistema del Confidi e dando agli artigiani la possibilità di accedere a forme di finanziamento, sburocratizzando e facendo delle organizzazioni di categoria come Confartigianato ma anche di tutte le altre organizzazioni di categoria, degli sportelli della Regione presso i piccoli imprenditori calabresi”.
A parere di Occhiuto, poi, “Il reddito di cittadinanza non serve all’Italia perché è nato come una misura che doveva condurre al lavoro ed è diventato solo uno strumento di contrasto alla povertà. E’ evidente che in una condizione come quella che viviamo oggi, soprattutto in Calabria, gli strumenti di contrasto alla povertà vanno mantenuti. Ma il reddito di cittadinanza non serve per creare lavoro, servono politiche attive, ci vuole il concorso del mondo imprenditoriale”.