Catanzaro – «Desta particolare preoccupazione il ritardo che si continua a registrare in Calabria nelle riforme di settori chiave quali il servizio idrico integrato e la gestione dei rifiuti».
Lo afferma l’eurodeputata Laura Ferrara, che, attraverso interrogazione alla Commissione europea, riaccende i riflettori sui ritardi calabresi riguardo “alle riforme previste e richieste dall’Ue per la gestione del ciclo delle acque e dei rifiuti. Da tempo – spiega – denuncio i ritardi relativi alla scelta della gestione del Sistema idrico integrato che dovrebbe competere all’Autorità idrica calabrese e già a settembre paventavo il rischio concreto sui futuri investimenti.
I soliti e persistenti ritardi oltre a costituire un ulteriore problema alla già deficitaria gestione del servizio idrico calabrese – continua – si rivelano essere un fondamentale ostacolo al pieno soddisfacimento delle cosiddette “condizioni abilitanti” necessarie al fine di accedere ai finanziamenti della nuova politica di coesione 2021/2027”.
“In una precedente risposta ad una mia interrogazione, la Commissione europea – fa poi rilevare – aveva già chiarito come sia necessario che le condizioni abilitanti siano soddisfatte per tutte le regioni. La Calabria ad oggi continua ad essere carente tanto nella definizione della gestione del servizio idrico che nella risoluzione delle problematiche relative alla gestione dei rifiuti.
Un’inerzia – ammonisce – che potrebbe compromettere l’approvazione del Programma operativo regionale 21-27 (Por) così come mettere a rischio gli investimenti previsti nel Pnrr in questi due settori. Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza sono previsti interventi nel settore della depurazione e delle reti fognarie per rendere più efficace la depurazione delle acque reflue migliorando, quindi, lo stato di salute delle acque marino costiere ed interne.
Interventi di cui in Calabria abbiamo un gran bisogno e che si andrebbero a sommare a quelli fin qui previsti dalla Regione e le cui risorse sono a valere anche di fondi europei. Continuo a dire che non possiamo permetterci ulteriori ritardi che si rifletteranno, di conseguenza, anche nella programmazione degli investimenti. Cosa ancora più grave – conclude – e questo lo mette nero su bianco anche la Commissione europea, è il rischio di perdere ingenti risorse, assolutamente necessarie per risolvere le annose criticità del nostro territorio»