Un distributore automatico di Prosecco: è quello che i londinesi si sono trovati davanti per qualche giorno, camminando per Glouchester Street verso Victoria Station. Lì dove c’era una filiale del Banco Santander, è apparsa una macchinetta da cui si possono spillare calici di bianco frizzante: l’idea è di Vagabond Wine, una catena di enoteche e wine bar della capitale inglese. Per giocare fino in fondo, il distributore era in tutto e per tutto uguale a una macchinetta del bancomat, solo giallo. E anche il nome, Automatic prosecco machine, si abbrevia in APM per ricordare la sigla ATM. L’installazione doveva essere temporanea ma, come annuncia l’azienda nella sua pagina Facebook, ha avuto talmente successo che hanno deciso di tenere fisso l’APM fuori dal loro locale. Ma la pacchia è durata poco. Immediatamente, sulla stessa pagina Facebook sono arrivate le contestazioni, e non solo di italiani che difendono il prodotto tricolore: “This is NOT prosecco”, ha scritto un utente britannico. Qual è il problema? Che secondo il disciplinare, questo vino può essere considerato tale solo se venduto in bottiglia: al di là della qualità – che si sospetta non elevata – un bianco frizzante alla spina per definizione non può essere Prosecco. Infatti il Presidente del Consorzio del Prosecco Doc Stefano Zanette ha parlato di “frode nei confronti dei consumatori inglesi” e di “danno di immagine per la nostra denominazione”: subito è partita la segnalazione alle autorità inglesi, e il distributore è stato rimosso. Le fontane pubbliche da cui esce vino al posto dell’acqua restano un sogno: forse ci arriveremo, ma certo non sarà Prosecco Doc. Cucchiaiod’argento.it
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