Sono riprese le ricerche per ritrovare il corpo di Sara Pedri, la 32enne ginecologa forlivese scomparsa il 4 marzo 2021 in Trentino e in passato specializzatasi presso l’UMG di Catanzaro. Oggi, coordinate dai carabinieri della Compagnia di Cles (Trento), circa quaranta persone hanno scandagliato per una decina di ore il lago di Santa Giustina, nel quale si troverebbe il corpo della donna.
All’opera si sono messi vigili del fuoco, addetti del soccorso alpino, sette cani (tre dei quali specializzati nella ricerca di cadaveri), carabinieri e finanzieri. Per trovare tracce della ginecologa – oltre a quattro gommoni – è stato usato anche un ecoscandaglio, macchinario che consente di individuare la presenza di corpi e oggetti in acqua.
L’ostacolo principale è che le acque del lago di Santa Giustina sono molto torbide, con conseguente scarsa visibilità. Sara Pedri, nel marzo dello scorso anno, parcheggiò la sua automobile nell’area del ponte di Mostizzolo (non lontano da Cles); ponte che si trova sopra il torrente Noce.
La ragazza forlivese potrebbe essere caduta da un’altezza di una novantina di metri. La ginecologa viveva un profondo malessere vista la sua situazione professionale (per questo motivo sono indagati per maltrattamenti l’ex primario Saverio Tateo e la sua vice del reparto di Ginecologia dell’ospedale di Trento, dove lavorava la dottoressa).
(La dottoressa Sara Pedri il 9 novembre 2020 ha conseguito la Laurea Specialistica in Ginecologia e Ostetricia presso Università degli Studi “Magna Grecia” di Catanzaro con indirizzo/specializzazione in Disciplina Ginecologia e Ostetricia, ndr).