Dalla conferenza di presentazione dei risultati finali del progetto europeo Savemedcoasts-2, emerge un dato preoccupante: entro il 2100 il livello del mar Mediterraneo potrebbe aumentare da 60 fino a 100 centimetri. La “colpa” di tutto ciò è da attribuire al riscaldamento globale.
“Tra il 2013 e il 2021 – afferma Marco Anzidei, ricercatore dell’Ingv e coordinatore del progetto – il livello medio del mare globale è aumentato di circa 4,5 millimetri all’anno, e questo incremento è in accelerazione, anche nel Mediterraneo. Gli aumenti attesi variano da luogo a luogo, con valori minimi che vanno da circa 65 centimetri, dove le coste non sono soggette a subsidenza (abbassamento del suolo) o movimenti geologici, fino a superare ampiamente il metro”.
Per le analisi del caso, sono stati presi in considerazione sei casi di studio: il delta del fiume Ebro in Spagna, la laguna di Venezia e l’area di Metaponto in Italia, la pianura di Chalastra in Grecia, il delta del fiume Rodano in Francia e il delta del fiume Nilo in Egitto. I dati, sono stati elaborati attraverso analisi di dati satellitari, reti di monitoraggio geofisico e laser da aerei, incrociati coni dati climatici del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc).