Reggio Calabria – Le problematiche legate alle restrizioni per il contenimento al Covid nella zona rossa sono state al centro della riunione del Comitato ordine e sicurezza tenutasi oggi in Prefettura a Reggio Calabria. All’incontro hanno preso parte il Prefetto, Massimo Mariani, il sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, rappresentanti delle forze dell’ordine e delle associazioni categoria, imprenditori, commercianti e artigiani.
“Abbiamo fatto il punto rispetto ad uno scenario che continuiamo a giudicare sotto certi aspetti oggettivamente incomprensibile”, ha detto a margine della riunione il Sindaco Falcomatà che ha poi aggiunto: “la Città metropolitana di Reggio Calabria è in zona rossa nel quadro di una misura che riguarda la regione nel suo complesso. Ma il territorio reggino fa registrare un numero basso di contagi, certamente diverso da altre province calabresi. Per questo motivo ho ribadito, anche in qualità di rappresentante Anci, che il sistema dei colori con cui si contrassegnano le diverse zone a rischio, sia adottato anche all’interno dei territori regionali, con l’obiettivo di differenziare un singolo conteso da un altro. Se Reggio Calabria ha contagi bassi – ha poi aggiunto il primo cittadino – non può pagare un prezzo così alto in termini di chiusure, in ragione di situazioni critiche presenti in altri contesti territoriali della regione”.
Accanto a ciò, inoltre, abbiamo anche sottolineato con decisione la necessità di un cambio di passo radicale sul fronte del piano delle vaccinazioni. Non è possibile– ha affermato il Sindaco Falcomatà – chiedere continui e dolorosi sacrifici a cittadini, imprenditori, commercianti, studenti senza la possibilità di avere un orizzonte temporale chiaro. Orizzonte che potremo iniziare a visualizzare solo quando avremo piena contezza di cosa si sta facendo per accelerare il piano vaccinale che, ad oggi, sta procedendo troppo lentamente. In Calabria – ha evidenziato Falcomatà – arrivano ancora poche dosi e troppo pochi sono i vaccinatori”.