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mercoledì, 19 Febbraio, 2025
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Rubio da Netanyahu, in Israele “arrivate mega bombe Usa”

(Adnkronos) – E' arrivata nella notte in Israele una fornitura di bombe Mk-84 sbloccata di recente dall'amministrazione Trump. Lo ha reso noto il ministero israeliano della Difesa, come riporta il Times of Israel, nel giorno della prima visita in Israele del segretario di Stato Usa Marco Rubio per un colloquio con il premier israeliano Benjamin Netanyahu.  Nei giorni scorsi i media americani avevano riferito della revoca delle restrizioni sulla fornitura a Israele di 1.800 bombe Mk-84 (circa 900 chilogrammi di peso). "La fornitura di munizioni arrivata nella notte in Israele, sbloccata dall'amministrazione Trump, rappresenta un asset significativo per l'aeronautica e le Idf ed è un'ulteriore prova dell'alleanza forte tra Israele e gli Stati Uniti", ha commentato il ministro della Difesa, Israel Katz. La consegna di queste munizioni era stata bloccata lo scorso maggio dall'allora amministrazione Biden nel mezzo delle massicce operazioni militari israeliane contro Hamas nella Striscia di Gaza.  Rubio è arrivato ieri in Israele, prima tappa di un tour in Medio Oriente che lo porterà anche in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi Uniti. Atterrato all'aeroporto Ben Gurion, vicino a Tel Aviv, si è recato a Gerusalemme per tenere colloqui con i leader israeliani, durante i quali discuterà della proposta del presidente Donald Trump di prendere il controllo della Striscia di Gaza.  Le forze israeliane (Idf) confermano intanto di aver effettuato stamani un raid aereo sul sud della Striscia di Gaza. Sono stati presi di mira, hanno riferito via X, "uomini armati" che si stavano avvicinando alle forze israeliane. Secondo notizie diffuse da Gaza e rilanciate dalla tv satellitare al-Jazeera, sarebbero stati uccisi due "agenti di polizia" dell'enclave palestinese che nel 2007 finì in mano a Hamas. Un terzo, stando alla ricostruzione, sarebbe rimasto ferito a causa del raid scattato mentre si trovavano nella zona di al-Shawka, a est di Rafah, per la consegna di aiuti umanitari. L'operazione, secondo fonti palestinesi rilanciate dai media israeliani, sarebbe stata effettuata con un drone.  L'Egitto starebbe facendo "forti pressioni" per impedire un controllo di Hamas sulla ricostruzione nella Striscia di Gaza, che nel 2007 finì in mano al movimento e che dall'ottobre 2023 è stata martellata dalle operazioni militari israeliane scattate in risposta all'attacco in Israele. A scriverne è il giornale israeliano Haaretz, che cita notizie diffuse da media egiziani che lascerebbero intendere che Hamas abbia accettato di non avere un rappresentante nel comitato per la ricostruzione di Gaza. Diversi media egiziani, ricostruisce il giornale, hanno riferito di "forti pressioni" del Cairo su Hamas affinché accetti la creazione di un comitato temporaneo per supervisionare l'attuazione del piano di ricostruzione e di garanzie fornite dal gruppo a funzionari egiziani che il movimento non sarà coinvolto nell'operato della commissione, che al momento non è chiaro come opererà, così come non è chiaro quale ruolo avrà l'Autorità palestinese. L'altro nodo è la gestione della sicurezza a Gaza. L'Egitto, hanno sottolineato funzionari a Haaretz, lavora con altri Paesi arabi alla presentazione di un'iniziativa, in vista del summit arabo previsto a fine mese al Cairo, che vuole essere un'alternativa al piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per il futuro di Gaza e che – almeno nelle intenzioni – dovrebbe servire a incoraggiare Israele ad andare avanti con i negoziati. "Ci sono molte questioni per le quali non abbiamo risposte, ma è chiaro che c'è un impegno per definire un piano che porti alla creazione di una commissione temporanea per la supervisione della ricostruzione di Gaza", ha detto al giornale israeliano un funzionario egiziano.  —internazionale/[email protected] (Web Info)

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