Riceviamo e pubblichiamo una lettera del dottor Alessandro Testa, cardiochirurgo del S. Anna Hospital di Catanzaro.
“Chi a uomo crede, paradiso non vede.
Faccio mio un proverbio napoletano per sottolineare lo scetticismo e la scarsa aspettativa con la quale ho accolto le parole del commissario ad acta, dottor Longo, pronunciate in presenza di un consigliere regionale (Francesco Pitaro) e un rappresentante sindacale (Tonino Jiritano).
Il dottor Longo ha assicurato che non ha nessuna intenzione di lasciar morire l’eccellenza del S. Anna Hospital, aggiungendo che avrebbe firmato la delibera di accreditamento entro venerdì. Lo potete leggere anche dal post dello stesso Francesco Pitaro, che ringrazio per l’impegno che sta mettendo nella questione (unico nel panorama politico calabrese, va detto chiaramente) e da ciò che Jiritano ha riferito ai lavoratori.
Non è la prima volta che il dr Longo afferma di essere lì lì, sul punto di. Praticamente con la penna in mano in attesa che chi di dovere gli passi il foglio. Era accaduto col famigerato certificato di agibilità che il management del SAH ha prodotto in pochi giorni, è accaduto con le 7 (leggasi sette) ispezioni ASP e l’ispezione OTA.
E siamo ancora qui a zero.
Mi si permettano quindi lo scetticismo, la sfiducia, la quasi certezza che anche stavolta le parole pronunciate da un uomo di stato con un curriculum lungo chilometri fatto di successi ed encomi meritatissimi si riveleranno l’ennesimo stratagemma per prendere tempo, per prolungare l’agonia del S. Anna. Me lo si permetta senza che questo risulti rancore personale, che pure sarebbe lecito dopo oltre due mesi di patimenti; si tratta di semplice constatazione dei fatti ed io da medico, da chirurgo abituato a vedere e agire in base ai fatti, alle evidenze concrete, non posso che trarre le conclusioni di cui sopra.
Me lo si permetta in nome dei medici in attesa, dei lavoratori tutti in attesa: questi ultimi non hanno ricevuto neanche la cassa integrazione e solo da pochi giorni, con lentezza esasperante, sono assurti al rango di sanitari degni di ricevere il vaccino.
Me lo si permetta in nome degli oltre 7000 (leggasi settemila) pazienti che hanno firmato una petizione a nostro favore: ad essi dobbiamo la nostra eccellenza, alla loro fiducia che ostinatamente ripongono in noi (in noi ma non nelle istituzioni di governo sanitario) dobbiamo la determinazione che ancora ci vede qui a lottare.
A due giorni da quelle parole da uomo di stato pronunciate in presenza di altri due rappresentanti di organismi repubblicani tutto è come prima: mai come in questa occasione riceverei con gioia una secca smentita, ma finora le uniche ad essere smentite sono, appunto, le parole d’onore.
E se le parole di un uomo di stato sono aria fritta, ci resta da fare solo una cosa….”
Alessandro Testa, S. Anna Hospital
S. Anna Hospital: “Se anche il commissario Longo tergiversa…”
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