“Tra strade, autostrade e ferrovie ci sono circa 200 miliardi da mettere a terra nei prossimi dieci anni”. Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini parlando alla presentazione dell’Italia dei sì, a Trento.
Durante il suo intervento si è anche soffermato sul progetto del Ponte sullo Stretto. “Entro la fine del mandato saranno sbloccate le 117 opere commissariate che mi sono trovato sulla scrivania quando mi sono insediato al ministero. In questo contesto si inserisce il Ponte sullo Stretto. Dopo 51 anni dalla legge istitutiva il ponte partirà e ci lavoreranno imprese italiane. Ci saranno 6 corsie stradali e 2 ferroviarie. Un’opera che coinvolgerà 300 imprese e 100mila lavoratori”. Nella legge di bilancio, ha aggiunto Salvini, “l’obiettivo è che ci sia, come investimento, tutta la copertura fino alla fine dei lavori dell’opera”.
“L’opera costerà non più di 12 miliardi, quindi meno della metà di quello che è costato fino ad oggi il reddito di cittadinanza e un decimo di ciò che è costato il superbonus edilizio. Però- ha sottolineato Salvini – a differenza del reddito di cittadinanza, rimarrà lì a lungo e servirà allo sviluppo dell’intero Paese”. “Il ponte sarà un portatore sano di sviluppo in un’area che non è Trento, perché a Trento c’è la disoccupazione sostanzialmente zero. A Messina e a Reggio Calabria la situazione per i ragazzi purtroppo non è questa e il ponte sarà una grande opportunità anche per loro”, ha concluso Salvini.