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martedƬ, 3 Dicembre, 2024
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San Luca, foglio di via per parenti dei boss: erano tra i portatori della statua della Madonna di Polsi-VIDEO

VIDEO I Carabinieri della Compagnia di Bianco (Reggio Calabria) hanno proposto ed ottenuto il rimpatrio con foglio di via obbligatorio emesso dal Questore di Reggio Calabria, per quattro persone originarie di Bagnara Calabra (RC), i quali, lo scorso 2 settembre, in occasione dei festeggiamenti in onore della Madonna di Polsi, si erano intrufolate tra i portatori della statua della Madonna, venendo sorpresi e allontanati. Due di loro erano figlio e nipote di un uomo arrestato nellā€™operazione ā€œCrimineā€ e ritenuto elemento di spicco della ā€˜ndrangheta di Bagnara.
Anche questā€™anno, come di consueto, la confraternita di Bagnara Calabra (RC) si era offerta di portare la statua mariana, fornendo un elenco dei portatori al Rettore del Santuario, Don Tonino Saraco. Peccato, perĆ², che il giorno della processione fossero presenti numerosi portatori non inseriti nellā€™elenco. Tra questi, approfittando della confusione della folla, si era aggiunto un 27enne bagnarese, incensurato ma nipote di un pluripregiudicato arrestato nellā€™operazione Crimine, ritenuto elemento di spicco delle cosche della piana di Gioia Tauro. Il ragazzo si ĆØ aggiunto verso la fine, quando alla conclusione della processione mancavano pochi metri, sperando di farla franca. Grazie alla sempre massima attenzione dei carabinieri nellā€™evitare intromissioni nelle manifestazioni e funzioni religione, ĆØ stato, perĆ², immediatamente avvistato e allontanato. I militari a questo punto hanno ricontrollato tutti i portatori, scoprendo che ce nā€™erano alcuni non inseriti nellā€™elenco. Tutti di Bagnara Calabra. Tra loro anche il padre del ragazzo fermato poco prima (un 59enne pregiudicato), ma anche un 37enne pregiudicato per stupefacenti e, infine, un 38enne con precedenti sempre per droga.
Per tutti questi motivi, ed in particolare per le modalitĆ  di partecipazione alla cerimonia, che sono sembrate ai carabinieri del tutto estranee al sentimento religioso, ĆØ stato notificato il rimpatrio con foglio di via obbligatorio. I quattro, ora, per tre anni non potranno presentarsi a San Luca (RC), nĆ© potranno partecipare alla cerimonia della Madonna della Montagna. Allā€™indomani dellā€™intervento dei militari dellā€™Arma, il Rettore del Santuario di Polsi, Don Tonino Saraco, anche a nome di Sua Eccellenza il Vescovo della diocesi di Locri-Gerace, Mons. Francesco Oliva, ha ringraziato i comandanti ed i militari dellā€™Arma per il tempestivo intervento effettuato al Santuario. Don Tonino ha anche ribadito di sentirsi offeso dalla presenza, tra i portatori, di persone estranee allā€™elenco ricevuto e di voler, in futuro, dettare nuove disposizioni sulla figura del portatore, che deve essere persona moralmente integra e di comprovata fede.
I festeggiamenti della Madonna di Polsi, come noto, attirano ogni anno turisti e fedeli da tutta la Calabria, dallā€™Italia e dallā€™estero. Molti emigrati, in particolare, approfittano della ricorrenza per tornare nella regione dā€™origine ed esprimere devozione alla Madonna. Ogni anno la riproduzione della statua mariana viene portata in processione dai pellegrini di Bagnara Calabra, i quali, per lā€™occasione, vestono una tunica di colore celeste e bianco con foulard al collo. GiĆ  Corrado Alvaro, nel 1912, cosƬ diceva: ā€œā€¦si fa processione e si tira fuori il simulacro portatile. Hanno il privilegio di portarlo gli uomini di Bagnara, gente di mare, audaci e ricchi migratori, pescatori accaniti di pescespada e di tonni. Sono loro i piĆ¹ abili a far correre, come se volasse, lā€™immagine della Madonna sul suo pesante piedistallo, mentre le buttano intorno grano, confetti e fioriā€. Ogni 25 anni, invece, la statua originale viene portata in processione dai pellegrini di San Luca.
Il Santuario di Polsi, solo qualche anno fa, era salito alla ribalta delle cronache nazionali per il significato simbolico che alcuni appartenenti alla ā€˜ndrangheta gli attribuiscono. Lā€™indagine ā€œCrimineā€, in particolare, condotta dai Carabinieri, ha dimostrato che in occasione di alcuni festeggiamenti della Madonna della Montagna il santuario diveniva meta di numerosi appartenenti alla criminalitĆ  organizzata, dei quali sono stati documentati anche i riti di affiliazione. Lā€™intervento dei Carabinieri si inquadra nel desiderio ā€“ anche a riprova di quanto dichiarato dal Vescovo Oliva proprio in occasione dellā€™omelia tenuta a Polsi lo scorso 2 settembre ā€“ di ricordare il Santuario come luogo di fede, grazia e devozione, allontanando da esso ogni altro significato profano, strumentale e criminale, non compatibile con i valori cristiani.

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