“Sulla vicenda degli specializzandi che hanno aderito alla manifestazione d’interesse del 25 agosto scorso mi viene da pensare che davvero Nemo profeta in Patria. Finalmente dalla Regione arriva una nota della Presidente della Commissione Sanità con la quale si fa chiarezza e cioè che i 370 specializzandi che hanno dato la loro disponibilità, non potranno essere assunti perché quella manifestazione d’interesse aveva uno ‘scopo puramente esplorativo mentre le assunzioni a tempo indeterminato avvengono tutte attraverso l’espletamento di concorsi pubblici'”. Lo scrive in una nota Amalia Bruni, Vicepresidente della Commissione Sanità in Consiglio Regionale.
“La verità quindi – aggiunge – arriva con sei mesi di ritardo ma ad agosto, sull’onda dell’euforia per l’accordo stipulato con i medici cubani, il Commissario Occhiuto aveva presentato questa iniziativa come una svolta positiva per il problema carenza di medici facendo ricorso appunto alla volontà degli specializzandi di aderire alla manifestazione d’interesse, confondendo, di fatto, una semplice manifestazione con un bando che è cosa ben diversa. Ricordo perfettamente la mia dichiarazione sull’argomento datata 25 agosto 2022. ‘La manifestazione d’interesse per medici specializzandi é l’ennesimo disperato tentativo di distrazione di massa. La norma consente all’azienda Sanitaria e Ospedaliera, all’atto della indizione di un concorso di prevedere anche la partecipazione di specializzandi al terzo anno di frequenza. In tal caso vengono effettuate due graduatorie, la prima per gli specializzati e la seconda per gli specializzandi, con ovvio diritto di precedenza per i primi‘”.
“E con me – sottolinea Bruni – hanno espresso gli stessi dubbi procedurali i sindacati di categoria, l’ordine professionale e molti colleghi. Ribadisco ancora una volta quello che ho espresso chiaramente lo scorso agosto. Visto che non possiamo e non vogliamo aggirare le regole dobbiamo sapere che gli specializzandi si possono assumere, così come stanno le cose, solo per concorso, prima a tempo determinato e, finita la specializzazione, senza alcun nuovo concorso, a tempo indeterminato. Manifestazioni di interesse pubblico o altre invenzioni sono strumenti per comprendere se c’è un interesse e quanto questo sia da un punto di vista numerico ma le norme esistono e vanno seguite con chiarezza e senza fraintendimenti. La Calabria ha bisogno di competenze, professionalità e valore. I giovani specializzandi rappresentano sicuramente tutto ciò. Chiediamo dunque con forza che vengano istruiti i concorsi che possano farli giungere nei nostri ospedali e che le università non frappongano ostacoli. Questo ci consentirà di affrontare e, speriamo, progressivamente risolvere la drammatica fase che la nostra sanità sta attraversando”- conclude Amalia Bruni.