Alla guida della disastrata sanità calabrese il Governo ha nominato il prefetto Guido Nicolò Longo, un superpoliziotto.
Longo, infatti, è stato questore di Palermo, nominato prefetto per meriti straordinari nella lotta a Cosa Nostra e da luglio era commissario a Partinico, comune sciolto per mafia.
Il suo è un curriculum di rilievo: dopo la prima esperienza nella Questura di Reggio Calabria, è stato a Palermo nel periodo delle stragi nel ‘92, prima alla Squadra mobile come dirigente delle sezioni narcotici e omicidi e poi come vice capocentro della Dia, poi a Napoli, a Roma promosso al servizio centrale, a Caserta dopo la strage di Castelvolturno, poi nuovamente a Reggio Calabria e Palermo. A lui si devono, in Campania, i risultati di importanti operazioni antimafia, tra cui la cattura dei superlatitanti dei Casalesi Antonio Iovine, Michele Zagaria e del capo assoluto del clan Francesco Schiavone detto “Sandokan”.
Nel 2017 è stato nominato prefetto di Vibo Valentia.