(Adnkronos) – Nuove 'pagelle' della Crusca per i testi di Sanremo 2025. Bocciatura senza appello per il testo di 'Non ti dimentico', la canzone dei Modà per la loro quarta volta al Festival: il voto che si merita è 4 a parere di Lorenzo Coveri, professore ordinario di Linguistica italiana all'Università di Genova, che stila ogni giorno le 'pagelle' dell'Accademia della Crusca in occasione della kermesse canora che prender avvio la prossima settimana. "Il gruppo ha una grande e fedele fan base, ma per la verità il loro testo a una prima lettura non soddisfa, fatto com'è di versi lunghi e pesanti, sintatticamente macchinosi, al limite dell'incomprensibilità, dal tono quasi sempre predicatorio", afferma l'accademico Coveri.
Sotto la sufficienza anche il testo di Massimo Ranieri che canterà 'Tra le mani un cuore', che ottiene il voto 5. Scrive Coveri: "Nel testo giganteggia il cuore (sette occorrenze; con 'amore' è una delle parole più usate a Sanremo, in ben 688 canzoni, e anche in sei di quest'anno, compresi i 'cuoricini' dei Coma_Cose). Ora, cuore può avere due principali accezioni: una propria, di organo del corpo umano, e una figurata, di sede degli affetti e dei sentimenti. Qui c’è un continuo intreccio tra le due, per cui l’effetto dei versi è persino macabro, granguiglionesco. Se non altro, cardiochirurgico".
Va decisamente meglio a Noemi che con 'Se t'innamori muori? conquista il voto 7: "La scrittura è in un buon italiano scorrevole, senza particolari picchi".
Dopo Coma_Cose, Achille Lauro e Brunori Sas, ieri la Crusca ha assegnato un 7 a 'Battito' di Fedez, un testo che "farà discutere perché molto cupo e a prima vista autobiografico, senza spiragli di luce. Si parla di male oscuro, di disagio e di depressione, con accenti che si avvertono anche nel ritmo e nel lessico del brano, con rime baciate dal sapore amaramente (auto)ironico e una scurrilità del parlato ('tu mi fotti': curiosamente, voci del verbo 'fottere' si ritrovano in almeno altre tre canzoni di quest'anno)". Prende un'insufficienza, voto 5, 'Dimenticarsi alle 7' di Elodie: è un testo "in un italiano standard a grado zero di connotatività senza particolari increspature", giudica il professor Coveri. Voto 5 anche per Francesca Michielin: per la sua 'Fango in Paradiso' da "una prospettiva linguistica, oltre a notare un paio di forme colloquiali non c'è molto da dire". Ancora 5 per Gaia con 'Chiamo io chiami tu' "ripetuto per ben 27 volte nel ritornello, probabilmente destinato a essere confezionato in salsa latina". E voto 5 infine per Marcella Bella con 'Pelle diamante'.
Promozione piena, con voto 9, per il cantautore Lucio Corsi in gara con 'Volevo essere un duro', definito da Lorenzo Coveri, professore ordinario di Linguistica italiana all'Università di Genova, "il testo più fresco e uno dei più divertenti, di tutta la kermesse: l'attacco è fulminante" e sul "contrasto autoironico tra sogno e realtà si innescano invenzioni linguistiche spesso irresistibili".
Francesco Gabbani con 'Viva la vita' prende 6 per "le moltissime rime baciate, assonanze, sdrucciole e via col repertorio consueto della canzonetta". Voto 6 anche per Giorgia con 'La cura per me' ma per un giudizio definitivo, avverte Coveri, "si resta in attesa dell'interpretazione" sul palco del Teatro Ariston. Voto 6 pure per Irama con 'Lentamente' per "un linguaggio crudo e diretto, non sempre nel registro adeguato". Va meglio a Joan Thiele con 'Eco' che prende 8 perché è una canone "scritta in un italiano serio semplice ed elegante". (di Paolo Martini) —[email protected] (Web Info)
Sanremo 2025, ‘pagelle’ della Crusca: testi bocciati e promossi
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