“Il governo Draghi, grazie alla fattiva opera del Ministro per il Sud, Mara Carfagna, ha dedicato un capitolo del Piano di ripresa e resilienza italiano dedicato interamente al Sud, e ai gap di cui soffre il Mezzogiorno su infrastrutture, tecnologie, reti, educazione, partecipazione al lavoro.
E ben il 50% dei fondi destinati alle infrastrutture andranno proprio al Sud d’Italia. Dopo una stagione durata decenni in cui buona parte dell’Italia rincorreva il federalismo nel segno del ‘basta assistenzialismo’ al Sud finalmente la concreta possibilità di invertire la tendenza nella nostra Calabria.”
Esordisce così, Frank Mario Santacroce, esponente di Forza Italia, il quale precisa che “servirà una strategia complessiva, che guardi anche oltre i sei anni del Recovery plan, e faccia leva anche sui fondi strutturali europei e sul Fondo sviluppo coesione ma questo è il vero è più importante momento storico per il cambio di passo.
L’esperienza maturata da sindaco e da componente del direttivo dell’ANCI Calabria mi spinge a rivolgere un’appello affinché i fondi siano destinati in gran parte per opere essenziali per i nostri comuni dell’area centrale della Calabria che a causa di assenza di politiche strategiche infrastrutturali e di programmazione sono rimasti isolati. Bisogna intervenire principalmente su quelle opere che comunque garantiscono agli enti forme di ricchezza e approvvigionamento per le casse comunali.
Basti pensare agli interventi di efficientamento del sistema idrico, dall’ammodernamento delle reti, alla produzione di energia idroelettrica, alla captazione di nuove sorgenti, per eliminare dispersioni, per creare certezza nell’incasso delle tariffe e eliminare il debito creato con soggetti gestori come Sorical verso la quale il 90% dei comuni hanno debiti importanti.
Così come intervenire sulla depurazione con un piano regionale di riqualificazione degli impianti perché è impensabile che nel 2021 ci siano intere aree dove le reti scaricano acque reflue a cielo aperto ed anche in questo caso un intervento radicale e straordinario garantirebbe entrare certe e servizi reali.
Per non dimenticare la viabilità interpoderale per lo sviluppo delle attività rurali e intercomunale per avvicinare le aziende dell’entroterra al mare e viceversa come la strada del medio savuto che abbraccia tutto l’entroterra presilano fino alle preserre e l’autostrada A3.
SS 106 AL PRIMO POSTO
Al primo posto – aggiunge Santacroce – andrà inserita la statale 106 che collega tutta la fascia ionica della regione e che solo se si interviene interamente nei suoi 370 km potrà garantire il reale sviluppo dei comuni e della costa calabrese ed esistono già i progetti per partire da subito. Avvicinare Catanzaro e Crotone significherebbe sviluppare un’area che interessa oltre 20 comuni.
Ma non di minor importanza è la valorizzazione del sistema portuale regionale che oggi vede il 70% dei porti calabresi dismessi e improduttivi che se invece venissero ammodernati e messi in rete con 800 km di costa rappresenterebbe il bacino di attrazione turistica e commerciale più grande del mediterraneo e il volano occupazionale per il 60% di giovani maestranze, artigiani, commercianti e imprenditori della regione con riduzione drastica della disoccupazione.
VALORIZZARE COSTE ED ASSE CENTRALE
Immaginiamo la possibilità di navigare la calabria centrale da Pizzo, Tropea e Briatico da una parte fino a Soverato, Sellia Marina, Isola Capo Rizzuto, Cirò Marina dall’altra. Il recovery found, prosegue ancora Santacroce, non deve dimenticare l’asse Catanzaro-Lamezia avvicinando anche urbanisticamente le tue città con una metropolitana che consenta in 15 minuti di poter giungere al centro delle due città ma anche avvicinare l’aeroporto internazionale, la stazione centrale di sant’eufemia con il polo sanitario e universitario di Germaneto e il tutto coinvolgendo anche i comuni presenti lungo tutto il percorso della due mari che da Lamezia passa da Marcellinara, Settingiano fino a Catanzaro Lido.
E poi non meno importante la valorizzazione del patrimonio forestale della presila che con 150 mila ettari di ricchezze naturali è il più grande altopiano d’Europa pensando al connubio montagna e arte con la creazione di percorsi culturali come quello di Mattia Preti a Taverna.
Lodevole l’iniziativa del Ministro Carfagna che ha sviluppato una due giorni di sessioni tematiche con i governatori del sud per condividere idee e progetti.
Per tale motivo esorto la Regione Calabria ad organizzare da subito un tavolo tecnico con l’agenzia della coesione territoriale per presentare al governo le sue idee che tengano conto delle peculiarità ed esigenze del nostro territorio trascurato per troppi anni.