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venerdƬ, 29 Novembre, 2024
HomeCosenzaSappe: detenuto tenta di aggredire sanitari pronto soccorso

Sappe: detenuto tenta di aggredire sanitari pronto soccorso

Momenti di tensione nel pronto soccorso dell’ospedale di Rossano, in provincia di Cosenza, a seguito di un’aggressione perpetrata da un detenuto magrebino, condotto nella struttura per le conseguenze di una rissa con altri reclusi, che ha tentato di scagliarsi contro il personale sanitario in servizio. Lo riferisce il sindacato Sappe secondo cui “solo il pronto intervento dei poliziotti penitenziari in servizio di scorta ha scongiurato il peggio anche se, uno di loro al quale va tutta la nostra solidarietĆ  – affermano il segretario generale aggiunto del Sappe Giovanni Battista Durante e il segretario regionale Francesco Ciccone – ha subito lesioni gravissime, con una frattura ed una prognosi di giorni 30”.

“Il detenuto in questione, che giĆ  in passato si era reso protagonista di altri disordini in vari istituti della regione – sostengono Durante e Ciccone – solo grazie alla alla scaltrezza e alla professionalitĆ  dei poliziotti di scorta ĆØ stato bloccato scongiurando il peggio e ripristinando la sicurezza e l’ordine necessari per garantire il pubblico servizio nella struttura ospedaliera. Purtroppo – aggiungono – nel carcere di Rossano, negli ultimi mesi, continuano ed essere destinati prevalentemente detenuti che, negli istituti di provenienza, pare si siano resi promotori di eventi simili. Si tratta di soggetti di difficile gestione, alcuni dei quali giĆ  allontanati dal carcere rossanese, per motivi di ordine e sicurezza e riassegnati, inspiegabilmente, nello stesso, a distanza di pochi mesi.”

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Tenuta delle Grazie 13_6_2024

“Altro grave problema del carcere rossanese ĆØ dato dalla presenza dei tanti detenuti affetti da problemi psichiatrici, molti dei quali considerati abbastanza gravi, nonostante non sia presente un’ articolazione territoriale di salute mentale, per la gestione degli stessi. Per questo – sottolineano i due rappresentanti sindacali – chiediamo al Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria di rivedere al piĆ¹ presto la classificazione degli istituti, dividendo gli stessi, nell’ambito della regione, in massima sicurezza, media sicurezza e custodia attenuata, e prevedendo adeguate articolazioni salute mentale, in accordo con le Aziende sanitarie provinciali”. (Fonte: ANSA)

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