Il prossimo 27 febbraio il Gip del tribunale di Catanzaro stabilirà se accogliere o meno la richiesta di patteggiamento della pena avanzata da Aniello Agnello, di 36 anni, e Francesco Izzo, di 29, entrambi di Torre Annunziata (NA), accusati di sequestro di persona ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alle persone. I fatti risalgono al 10 settembre 2023 quando i due, intorno alle 21 hanno aggredita una ragazza minorenne a Catanzaro, sotto casa della nonna, infrangendo il vetro della sua minicar, trascinandola con forza nella loro auto e rubandole il cullare per evitare che potesse chiedere aiuto. La ragazza è stata trasportata fino a Marcellinara dove è stata tenuta chiusa in auto fino al momento della liberazione, avvenuta alle 22 circa. La ragazza è stata ritrovata in compagnia di un signore che l’aveva soccorsa, trovandola impaurita e sola, dopo che i rapitori l’avevano abbandonata. La minorenne è stata rintracciata anche grazie all’applicazione “Dov’è” che si trova sul suo telefonino.
Izzo e Agnello, noti alle forze dell’ordine, sono stati fermati a Torre Annunziata grazie alla collaborazione tra il commissariato locale e la Questura di Catanzaro. Hanno confessato le ragioni alla base del sequestro. Il gesto sarebbe stato compiuto perché i due avrebbero voluto far valere le proprie ragioni sul padre della ragazza. Izzo, infatti, dopo aver effettuato investimenti finanziari, con proprio denaro, per il tramite del padre della giovane, avrebbe voluto esercitare il diritto di ottenere dall’uomo il pagamento di ulteriori utili che asseriva gli spettassero. Per questo motivo, secondo la Procura di Catanzaro, il 36enne, con la complicità di Agnello, avrebbe sequestrato la ragazza quale atto dimostrativo.
Lo scorso 14 dicembre l’accusa aveva ottenuto il giudizio immediato nei confronti dei due imputati. Ma, prima che l’udienza avesse luogo, gli imputati hanno avanzato richiesta di patteggiamento. Una richiesta accolta dall’accusa.