“Il Consiglio di Stato con Sentenza 7723 pubblicata oggi ha definitivamente accertato l’illegittimità dell’operato degli Uffici ASP che hanno ‘vietato’ al S. Anna Hospital di Catanzaro di poter svolgere la propria meritoria attività sanitaria a far data dal 23 dicembre del 2020. Giorno in cui, in maniera del tutto improvvida, gli (oramai) ex Commissari Straordinari dell’Azienda Sanitaria di Catanzaro Latella-Gullì-Musolino ‘ordinavano’ alla nostra Struttura il blocco dei ricoveri provocando la disperazione dei circa 300 dipendenti e di centinaia di pazienti (alcuni dei quali già ricoverati ed altri in attesa di interventi salvavita). I danni fin qui provocati sono gravissimi e saranno le varie Giurisdizioni interessate a dare le giuste risposte, riponendo, questo CdA la massima fiducia e reale rispetto degli Organi inquirenti e giudicanti”. Lo scrivono in una nota Gianni Parisi, Soccorso Capomolla e Daniele Maselli, componenti del Consiglio d’Amministrazione del Sant’Anna Hospital di Catanzaro.
“Nel ricorso depositato dagli ex Commissari Asp – proseguono i tre componenti del Cda – per il tramite dei legali esterni da loro incaricati, veniva fantasiosamente sostenuto …che la struttura fosse priva di accreditamento nel 2020; che la stessa – in quanto priva di un’unità di terapia intensiva coronarica regolarmente funzionante – fosse comunque priva di un requisito per l’accreditamento; che risultasse ostativa rispetto alla stipula del contratto la pendenza di un procedimento penale avente ad oggetto fatti inerenti la gestione della medesima struttura. I Magistrati della 3° Sezione del Consiglio di Stato hanno ribadito che …come condivisibilmente ritenuto dal T.A.R., l’accreditamento della struttura per l’anno 2020 si evince dalla complessa successione degli atti conseguenti alla scadenza del rapporto relativo al triennio 2014/2017. Ed ancora…in tal senso appare al Collegio pienamente condivisibile la conclusione cui è giunto in argomento il primo giudice: ‘Non è perciò consentito all’A.S.P. addurre la pregressa inoperatività dell’U.T.I.C. quale impedimento all’accreditamento e, di conseguenza, alla contrattualizzazione, perché ciò significherebbe disapplicare il D.C.A. n. 43/2021, con evidente sconfinamento nelle competenze di altra autorità’. Sempre i fantasiosi legali esterni incaricati dall’Asp sostenevano che l’originario accreditamento del 2014, sarebbe scaduto nel 2017, e non sarebbe stato seguito da alcun effetto di proroga o di rinnovazione tale da estendere sul piano temporale la validità del titolo. Così il Consiglio di Stato : Tale affermazione è smentita dalle risultanze documentali in atti. Scrivono ancora i Magistrati che…La vera ragione per cui l’Azienda ha rifiutato la contrattualizzazione per il 2020 risiede pertanto nel procedimento penale che ha interessato la struttura in questione: esso, tuttavia, non può costituire, allo stato, valido motivo per il diniego di contrattualizzazione. Ciò a dimostrazione che quanto fin qui sostenuto da questo Consiglio di Amministrazione è aderente alla normativa ed ogni attività ed azione portata avanti in questo fase è stata svolta in un perimetro di piena legalità ed efficienza. In aiuto a ciò viene una significativa parte della Sentenza dove si legge che …L’emergere dei fatti di rilevanza penale è stata dunque seguita da un’attività amministrativa tendente a superare le criticità (positivamente riscontrata dalla stessa Azienda), oltre che da interventi di self cleaning. Oggi- aggiungono Gianni Parisi, Soccorso Capomolla e Daniele Maselli- preso atto di una inappellabile sentenza che fa luce sull’incomprensibile atteggiamento discriminatorio degli (oramai) ex Commissari Straordinari, dobbiamo solo pensare a riportare il S. Anna Hospital agli standard produttivi ed assistenziali riconosciuti su tutto il territorio nazionale”.
«Questo CdA ha la piena consapevolezza di essersi battuto strenuamente per far sopravvivere una realtà che altrimenti avrebbe acuito maggiormente disagi e difficoltà in un territorio già martoriato. Ci aspettiamo adesso che l’Azienda Sanitaria, così come abbiamo avuto già modo di vedere nelle ultime settimane, dia al S. Anna Hospital la tranquillità di poter raggiungere al più presto i volumi del passato e dare immediate risposte ai tanti pazienti per i quali la Struttura rappresenta un fermo punto di riferimento. Ringraziamo di ‘cuore’ il nostro legale avv. Alfredo Gualtieri che ci ha sostenuto e ci ha condotti magistralmente verso quest’altra vittoria giudiziaria. Questo Consiglio di Amministrazione guarda quindi avanti con rinnovato ottimismo e sempre nel rispetto della legalità, animato da spirito di servizio e rigore morale”- concludono i tre componenti del Cda.