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lunedì, 25 Novembre, 2024
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Siena, bulli (e forse ubriachi) rubano e rompono la carrozzina elettrica a una disabile 34enne calabrese

Siena, rubano carrozzina a una disabile “per farci un giro”, la distruggono e l’abbandonano. Dopo aver rubato la carrozzina elettrica a una disabile per “farci un giro” un gruppo di vandali l’ha gravemente danneggiata e abbandonata in mezzo a una strada. È successo a Siena: a fare le spese dell’ennesimo intollerabile atto di bullismo è stata Clemy Spinelli, ragazza 34enne disabile originaria di Belvedere Marittimo (in provincia di Cosenza) molto nota in città che in un post su Facebook ha raccontato il sopruso subito – l’ennesimo – da parte di alcuni ragazzi probabilmente molto ubriachi.

“La carrozzina elettrica con la quale mi muovo a Siena – ha raccontato la donna – è stata portata via da uno o più soggetti. Hanno opportunamente smontato la mia carrozzina, volevano solo fare un giro, ci pensate? Un giro”. Dopo il furto la donna si è rivolta alla Questura di Siena che ha avviato le ricerche sia della carrozzina che di coloro che gliel’avevano rubata: per fortuna il mezzo è stato recuperato, anche se gravemente danneggiato, e i responsabili del grave gesto fermati. “Sono stata informata dalla Questura di Siena, la carrozzina è in condizioni disumane – annuncia –. Questo significa che mi avete spezzato le gambe, ma non avete annichilito la mia voglia di combattervi e farvi la guerra, alla vostra pochezza umana. I disabili, disagiati e disadattati siete voi da sempre e per sempre” ha scritto sul suo profilo Facebook Clemy.

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Da via del Castoro arriva la conferma che sono in corso indagini per dare un volto ai responsabili di un gesto davvero brutto. “Ho fatto denuncia l’altra mattina – conclude l’articolo de La Nazione – perché voglio che paghino non solo i danni, visto che è rovinata dalle ruote allo schienale alla pedana, ma anche quelli emotivi. Soffro di attacchi di panico, se mi arrabbio la mia condizione peggiora“, spiega la giovane. Quanto resta di ciò che chiama le sue ’gambe’ è adesso stato preso in consegna da don Dino, parroco della Magione. A preoccupare molto Clemy Spinelli è soprattutto il lungo iter burocratico che servirà per ottenere un’altra carrozzina uguale del valore, a suo dire, di 7500 euro. “Senza quella come faccio a tornare a Siena a settembre?“, s’interroga. La questura della città toscana indaga, la città (e il mondo civile) condanna il gruppo di bulli, già identificati, che pare siano molto giovani.

In base a quanto ricostruito il gruppetto avrebbe tentato di impossessarsi della carrozzina intorno a mezzanotte. Scoperti e allontanati dai vicini, si sono allora rifatti sotto alle 4 del mattino. Poco dopo sono stati però avvistati dalla polizia che nelle prossime ore procederà ad accertare le effettive responsabilità del gruppo. La loro difesa, al momento: “Volevamo solo farci un giro“. Peccato che, dopo il giro, la carrozzina sia stata ritrovata in condizioni pietose.

L’ipotesi di reato, potrebbe essere furto e danneggiamento aggravati dalla minorata difesa dell’oggetto. La sedia era stata lasciata da Clemy, in questi giorni dalla famiglia in Calabria, all’esterno dell’abitazione. Il motivo: la batteria deve restare in carica almeno 24 ore a settimana, altrimenti si danneggia. Alcuni vicini di casa avevano il compito, grazie a una prolunga di collegarla a una presa posta nel loro appartamento.
“Non avete annientato la mia voglia di combattervi e farvi la guerra – si sfoga la ragazza – . I disabili, i disagiati e disadattati siete voi da sempre e per sempre”.

Per lei intanto comincia un iter burocratico non di poco conto. La costosa carrozzina infatti è stata concessa in una sorta di comodato d’uso dall’Asl della sua provincia di residenza, quella di Cosenza, valido 6 anni. Quella della giovane era arrivato solo al terzo anno. Ora l’iter per averne una nuova ricomincia da capo. “Giovedì – racconta la ragazza – mi sottoporrò a un controllo fisiatrico che accerterà se ho diritto o no a una nuova carrozzina. Poi la Regione Calabria, dovrà decidere se ho diritto o meno a un nuovo strumento”.
(Fonte:luce.lanazione.it)

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