Le segreterie nazionali e di Calabria e Sicilia dei sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni ed Rsu hanno reso noto che la società di call center “Abramo customer care”, sottoposta ad amministrazione straordinaria, ha disposto la Cassa integrazione a zero ore, a partire dal prossimo primo gennaio, per 493 dipendenti distribuiti nelle sedi di Montalto Uffugo (Cosenza), Catanzaro, Crotone e Palermo. La decisione, secondo quanto riferiscono i sindacati in una nota, comunicata dall’azienda alle organizzazioni sindacali nel corso di un incontro svoltosi stasera, “è la conseguenza della decisione di Tim di cessare il contratto con l’azienda di call center calabrese.
La società ha informato che Tim ha comunicato la cessazione del contratto commerciale per le attività di Consumer sia lato fisso che mobile, oltre alle attività tecniche del 187, confermando, al contempo, il contratto relativo alle attività Business.
Secondo la missiva inviata da TIM, non si tratterebbe di un cambio di appalto in quanto le attività cessate non saranno gestite da altri fornitori”.
I sindacati, nel comunicato, “stigmatizzano fortemente il comportamento di Tim”, sostenendo che “non è accettabile per la più grande azienda del comparto delle Telecomunicazioni, eludere una normativa dello Stato, la legge 11 del 2016, e quanto sancito dall’art. 53 bis del Contratto nazionale collettivo di lavoro. Ancora più grave risulta la cessazione dei contratti commerciali ad un’azienda in procedura concorsuale, gestita da pubblici ufficiali impegnati nel bando di gara per la ‘vendita’ dell’azienda, da parte di una committenza che conta tra i propri azionisti anche Cassa depositi e prestiti. Vendita in relazione alla quale saranno valutati eventuali profili di illegittimità”. Le stesse organizzazioni sindacali rendono noto, inoltre, che richiederanno un incontro urgente ai Ministeri del Lavoro e delle Imprese e del Made in Italy, coinvolgendo direttamente la committenza Tim”.
(Ansa)