E’ una comunità attonita quella di Fagnano Castello, piccolo centro del Cosentino con meno di 4 mila residenti. La tragica morte di Sonia Lattari di 43 anni ad opera del marito Giuseppe Servidio di 52 anni ha sconvolto tutti. Un dolore che aumenta man mano che si apprendono maggiori dettagli sul fatto di sangue.
La coppia ha due figli e da qualche anno, dopo aver trascorso un periodo in Corsica per ragioni di lavoro, era rientrata nel paese di origine andando ad abitare in un appartamento di via Alcide De Gasperi, nel centro cittadino. (foto sotto)
Sescondo quanto si è appreso Servidio, di professione camionista e conosciuto come il soprannome di “corsicano” perché era nato ad Aiaccio, per uccidere la moglie ha utilizzato un coltello domestico da cucina con il quale ha colpito la donna ripetutamente in particolare all’addome. Negli ultimi tempi i litigi con la moglie sarebbero stati continui pare per l’ossessiva gelosia.
Al momento dell’aggressione in casa pare non fossero presenti i due figli della coppia, di 16 e 20 anni, mentre era ancora presente il marito della donna che è stato immediatamente fermato dai carabinieri. Sul posto è stato inviato anche l’elisoccorso ma inutilmente perché all’arrivo dell’elicottero il cuore di Sonia Lattari aveva già cessato di battere. I militari all’interno dell’abitazione hanno trovato il corpo della donna riverso sul pavimento e sangue in diverse stanze, segno che la vittima ha provato strenuamente a difendersi dalla furia omicida dell’uomo. In base a un primo esame esterno sul cadavere della vittima, sarebbero almeno dieci le coltellate inferte dal marito.
Servidio è stato portato, in stato di fermo, nella caserma dei carabinieri di San Marco Argentano per l’interrogatorio da parte del magistrato di turno della Procura della Repubblica di Cosenza, mentre nella giornata di domani verrà effettuata l’autopsia sul corpo della povera vittima.
Con Sonia Lattari e Giuseppina Di Luca, la 46enne uccisa questa mattina nel bresciano in circostanze simili, diventano dunque 42 le donne uccise da inizio 2021, in un vortice di violenza che non accenna a placarsi.