Si dovrà aspettare il 1° ottobre per sapere quanto pagheremo di più per le bollette. La decisione spetta all’Arera, l’Autorità per l’Energia, che stabilirà gli eventuali rincari.
Il motivo è da ricercarsi nell’aumento dei prezzi delle materie prime, dovuta alla ripresa economica su scala globale, e le ridotte forniture di gas, in particolare quelle dalla Russia e infine anche la crescita dei prezzi dei permessi di emissione di CO2: le grandi aziende di tutta Europa infatti pagano per poter inquinare, e negli ultimi mesi c’è stato un incremento dei costi dei permessi per le emissioni di CO2. Come riporta l’Agi, se un’azienda inquina di più di quanto previsto si trova costretta a comprare altri permessi, aggiungendo quindi un nuovo costo, mentre chi riesce a ridurre le emissioni può invece venderli. Visto che le politiche sempre più restrittive della Ue hanno fatto aumentare la domanda di permessi, si sta verificando un boom dei prezzi dei diritti.
Per quanto riguarda la fornitura di gas si aggiunge anche il fattore meteorologico: la primavera particolarmente fredda, con temperature più basse della media fino a maggio, unita invece all’estate che è stata molto calda, con livelli record, ha fatto lievitare il prezzo del gas, la cui domanda è aumentata prima per il riscaldamento domestico e poi per alimentare condizionatori nonché impianti di raffreddamento delle abitazioni e degli uffici.
In attesa di notizie certe, secondo il Ministro per la Transizione Ecologica Roberto Cingolani, i rincari potrebbero arrivare fino a 100 euro all’anno per la luce e a 400 euro per il gas.