Sospensione per un anno dall’esercizio dell’attività di imprenditore nel settore dei trasporti per Luigi Nerini, il gestore della funivia del Mottarone, e la sospensione per un anno dall’esercizio della professione per il direttore dell’impianto Enrico Perocchio. La decisione è stata adottata del tribunale del Riesame di Torino che ha accolto la richiesta della Procura di Verbania. Nerini e Perocchio sono tra gli indagati per la tragedia del 23 maggio 2021 in cui morirono 14 persone. Tra loro anche la calabrese Serena Cosentino di 27 anni nata a Belvedere Marittino e residente a Diamante, in provincia di Cosenza e il fidanzato iraniano Shahaisavandi Mohammadreza, di 23 anni. (nella foto)
I due erano stati arrestati tre giorni dopo l’incidente mortale per poi essere scarcerati dal giudice preliminare delle indagini Donatella Banci Buonamici, che lo scorso 29 maggio non aveva convalidato la richiesta di fermo e di misura cautelare. La procura fece allora ricorso al Tribunale del Riesame che il 28 ottobre 2021 ha disposto la custodia cautelare per Nerini e Perocchio. Successivamente, le difese fecero ricorso in Cassazione contro tale decisione. Infine, il 19 aprile dello scorso anno la Suprema Corte ha rinviato gli atti al Riesame chiedendo di svolgere nuovamente il procedimento per Nerini e di rivalutare la misura nei confronti di Perocchio.
Secondo i giudici della seconda sezione penale del tribunale di Torino, Nerini era consapevole delle condotte del capo servizio della funivia del Mottarone, Gabriele Tadini, che «non rispettava il regolamento di esercizio apponendo i ceppi durante le corse ordinarie». Inoltre, era a conoscenza anche di quelle di Perocchio. Quest’ultimo è stato descritto come «gravemente e reiteratamente inadempiente ai propri doveri».