Non usa molti giri di parole il Ministro Matteo Salvini sulle polemiche che montano in queste ore sui soccorsi a Steccato di Cutro. In una nota, il leader della Lega, si è scagliato contro le ricostruzioni dei buchi nei soccorsi:
“Non una parola contro i veri responsabili della strage, cioè i trafficanti di esseri umani, ma insulti e fango contro la Guardia costiera e il sottoscritto. Trovo vergognoso che i giornali di sinistra scarichino le colpe sulle donne e gli uomini in divisa, oltretutto in un momento delicato di minacce anarchiche alle istituzioni. Sono abituato alle menzogne contro di me, ma non accetto infamie su chi da sempre, tra enormi sforzi e sacrifici, salva vite umane”. “Ci tuteleremo nelle sedi opportune” rimarca ancora Salvini: “Aiutare chi è in difficoltà non è una scelta ma un dovere: è folle e gravemente offensivo immaginare che qualcuno abbia voluto far morire delle persone. Solidarietà ai 10.200 donne e uomini della Guardia costiera”.
Dito puntato su Vittorio Aloi, comandante della Capitaneria di porto, da cui dipende la Guardia costiera, che questa mattina ha voluto essere presente alla camera ardente allestita per i 67 naufraghi: “Sono molto provato umanamente e anche molto amareggiato, ma professionalmente sono a posto. Mi dispiace leggere che non avremmo fatto il soccorso. Puoi avere salvato centomila persone, ma se poi non riesci a salvare una famiglia, un bambino e una giovane donna, ti fa sembrare inutile il tuo lavoro”.