Appartiene ad un uomo dell’età apparente di circa trent’anni il corpo dell’81ma vittima del naufragio di migranti recuperata in mare in una zona tra Steccato di Cutro e Praialonga. Il ritrovamento è avvenuto in mare in località Madama, un tratto di mare molto più a nord rispetto al luogo dove, in mattinata, era stata recuperata un’altra vittima, anche in quel caso un uomo adulto.
Non si fermano intanto le ricerche dei disperse che proseguono nella zona del naufragio lungo una linea di costa di oltre 13 km considerato che oggi sono stati recuperati due corpi che si trovavano su direzioni opposte, uno verso Nord, nella zona tra Steccato e Praialonga, e l’altro molto più a sud dopo la foce del Fiume Tacina. All’appello mancherebbero ancora 21 persone, sei delle quali bambini, secondo i dati resi noti dell’ufficio immigrazione della Questura di Crotone che ha interpellato i superstiti riuscendo a quantificare quanti dei loro familiari non si trovano. A questo numero si potrebbero aggiungere anche persone disperse che viaggiavano da sole.
Intanto procedono le operazioni per il trasferimento delle salme delle vittime del naufragio di Steccato di Cutro. Al Palamilone di Crotone, che è stato utilizzato come camera ardente sin dal giorno della tragedia, stamattina c’erano 28 salme. Di queste 9 saranno trasferite entro la serata. Per le altre l’espatrio è previsto tra domani e dopodomani. Delle 28 salme una andrà in Pakistan, una Palestina, quattro in Iran e 22 in Afghanistan. Nell’impianto sportivo restano ancora da identificare cinque corpi, compresi i due recuperati. Il lavoro dei tecnici del Gabinetto provinciale di Polizia scientifica di Crotone prosegue senza soste per cercare di dare un nome a tutte le vittime della tragedia nonostante i corpi, rimasti per oltre 15 giorni in balia del mare, siano ormai irriconoscibili. Gli agenti stanno esaminano con cura ogni particolare: dagli abiti rimasti addosso ai cadaveri, ad eventuali gioielli (orecchini o anelli) ed anche segni particolari.
(Ansa)