La guarda costiera è stata “codardamente coinvolta in una squallida battaglia politica” e chi “l’accusa è ignorante o è in malafede”. “Io dico grazie agli uomini di mare e faccio appello a certa politica e certo giornalismo: limitate la polemica. Io ho le spalle larghe, ho ricevuto tante accuse, le ritengo per lo più ingiuste”. Così il ministro delle Infrastrutture e vicepremier, Matteo Salvini, in collegamento con un convegno nel porto di Palermo, parlando della strage di migranti a Cutro e rivolgendo “una preghiera ai morti”.
“Alcuni giornali, alcuni politici e neosegretari di partito – ha aggiunto Salvini – riescono a buttare in confusione e polemica una tragedia che ha nomi e cognomi in carcere, cioè gli scafisti che sono gli assassini. Sono viaggi della morte e non della vita. Perché certa politica e certo giornalismo si presta a questo non sta a me a dirlo. Se la guardia costiera difenderà la sua onorabilità nelle aule di giustizia farà solo il suo dovere”.
Intanto, secondo quanto si apprende, sarà formalizzata all’inizio della prossima settimana, probabilmente già lunedì prossimo, la delega ai carabinieri da parte della Procura della Repubblica di Crotone per l’acquisizione di tutti gli atti relativi alla gestione di Guardia di finanza e Guardia costiera del barcone carico di migranti che si è schiantato contro una secca ad un centinaio di metri dalla spiaggia di Steccato di Cutro. In questi giorni, infatti, il procuratore di Crotone Giuseppe Capoccia è fuori sede, essendo dovuto rientrare a Lecce, sua città natale, per motivi familiari.
Il magistrato dovrebbe rientrare in sede lunedì e dovrebbe essere allora che, insieme al pm titolare dell’inchiesta, Pasquale Festa, sarà affidata formalmente ai carabinieri la delega all’acquisizione degli atti nell’ambito del nuovo filone di indagini – al momento contro ignoti e senza ipotizzare un reato – aperto per chiarire quali siano state le decisioni prese dopo la segnalazione di Frontex delle 23.03 di sabato 25, di un barcone a 40 miglia dalla costa calabrese. La Procura intende così accertare quali decisioni siano state prese e se vi siano state falle penalmente rilevanti nella catena dei soccorsi.