Un bracciante agricolo di 42 anni, di nazionalità rumena e residente a Crosia in provincia di Cosenza, è deceduto poco prima di mezzogiorno di oggi mentre stava lavorando in un terreno di proprietà di un’azienda di Strongoli in contrada Santà Focà, nel crotonese. L’uomo, sposato e con un figlio, era regolarmente assunto dall’azienda e stava svolgendo un turno di lavoro compatibile con l’ordinanza del presidente della Regione Calabria che ha stabilito il divieto di lavoro in condizioni di esposizione prolungata al sole, dalle ore 12:30 alle ore 16:00 dal 15 luglio fino al 31 agosto 2024, sull’intero territorio regionale.
Il bracciante ha accusato un malore ed è deceduto. Inutili i tentativi di soccorrerlo. Sono in corso degli accertamenti medico legali per stabilire se la causa della morte sia stata causata da un colpo di calore da parte del personale del Servizio di prevenzione, igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro (Spisal) dell’Asp di Crotone e dei carabinieri della Compagnia di Cirò Marina, di concerto con l’autorità giudiziaria.
La Procura della Repubblica di Crotone sta valutando l’opportunità di disporre l’autopsia sulla salma del bracciante.